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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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DAVIDE GIACALONE (Editorialista del quotidiano "Libero")
Sezioni: FOCUS
Autore Avv. Celia.
Data di pubblicazione 31/10/2006
Giustizia e corporativismo

Quando scrivo di come e perché la giustizia italiana è in ginocchio, molti s'adirano. Me ne compiaccio ed insisto.
Giovedì prossimo le aziende che forniscono servizi informatici alla giustizia si fermeranno, stufe di lavorare senza essere pagate. Mancano i soldi, si dice, e per commuovere il volgo si raccontano lacrimevoli storie di poveri magistrati costretti a comperare (per pochi euro) le pen drive su cui memorizzare i dati.
Oppure di quelli straziati per dovere anticipare i soldi necessari a mettere la benzina nelle auto di servizio. Ah, ci vorrebbe la penna di un Dickens per documentare tanto dolore.
La mia è buona si è no a fare il conto della serva, ed il risultato fa piangere, sì, ma di rabbia.
La giustizia italiana costa troppo perché funziona malissimo. Impiega dieci anni a far cose per le quali sarebbero abbondanti dieci mesi.
Pagate per dieci anni la gente e le strutture e ditemi mai se i conti possono tornare! Negli uffici giudiziari ho incontrato addetti al computer che non avevano il computer, o che lo avevano, ma senza programmi. Pagate anche loro.
Dopo averli pagati scoprite che i computer, quelli veri, non li sanno far funzionare, le stampanti si sfasciano perché ci danno le pedate anziché metterci l'inchiostro e, quindi, si passa a pagare anche le manutenzioni esterne. E veniamo alle auto. Proteggere i magistrati che indagano o giudicano organizzazioni sanguinarie è doveroso. Scarrozzare, con scorta, i capi ufficio che corrono l'unico rischio di non trovare un taxi, invece, è uno spreco.
Un imprenditore incapace rischia di fallire, un lavoratore di essere licenziato, un magistrato al massimo, se proprio gli dice male, di essere trasferito, così va a far danno altrove.
La chiamano “indipendenza” e guai a toccarla.
La spesa della giustizia italiana è in gran parte (come per la scuola) spesa per il personale. Abbiamo più magistrati per abitante della media europea, ma la giustizia peggiore. Provate a toccare il portafoglio, la carriera, i privilegi o anche solo le vacanze della corporazione togata e succede un finimondo.
E la politica, vera colpevole, s'inginocchia subito. Chi per timore, chi per paura, chi per ignavia.
E a me dicono: si deve avere rispetto per la giustizia. Giusto, se mi dite dove si trova, corro a porgere i miei rispetti.

Davide Giacalone
www. davidegiacalone.it

Pubblicato dal quotidiano "Libero"
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