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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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GIUSEPPE CELIA (responsabile del sito www.ordavvsa.it)
Sezioni: FOCUS
Data di pubblicazione 03/10/2006
CONGRESSO DI ROMA: IMPRESSIONI DI SETTEMBRE.

Avevamo auspicato, per la sessione romana del Congresso, l’unità tra le troppe anime dell’Avvocatura e almeno formalmente – l’unità c’è stata.
Isolata voce discorde è stata quella dei “fratelli separati” dell’Unione Camere Penali che, con Randazzo, si sono appollaiate sul loro piedistallo in “similoro”, così dimostrando che c’è ancora qualcuno che vive di sogni e di ricordi.
Quello che è mancato, paradossalmente, è stato proprio….il Congresso!
L’affermazione non deve stupire: basti considerare che su 4 giornate di lavori, ben 3 sono state blindate al dibattito, per consentire ai soliti notabili incartapecoriti le insopportabili passerelle, fatte di triti ed altisonanti paroloni.
Solo durante la giornata gestita dall’OUA si è potuto discutere concretamente (vedremo poi come) dei problemi assillanti che funestano il mondo della Giustizia e, finalmente, votare.
Purtroppo il dibattito politico vero non si è svolto in aula, ma nelle solite “secrete stanze”, e sul palco la discussione ha girato a vuoto, stanca e ripetitiva, nell’assoluta assenza della controparte politica e nel silenzio assordante dei mass-media.
Infine le corpose mozioni ( a causa di un deplorevole guasto alle fotocopiatrici, significativamente già verificatosi a Milano!), sono state messe a disposizione dei congressisti solo verso le ore 18,30, quando le votazioni avrebbero avuto inizio alle ore 19.
A quest’evidente e sgradevole forzatura, si sono accompagnate: 1) l’abolizione dell’agile e sicuro voto elettronico, sostituito da quello per alzata di mano; 2) la soppressione degli interventi di sintesi (a favore e contro le mozioni da votare).
Dunque voto “al buio”, per usare il Congresso come comodo “pallio” per coprire e ratificare le solite decisioni prese dall’alto.
Ma, anche così, qualche mozione imposta dai vertici è stata clamorosamente bocciata dai congressisti.
I delegati salernitani non sono stati, però, a guardare: la protesta vivace, anche con uno specifico intervento dalla tribuna, si è fatta sentire, con la minaccia d’abbandono dei lavori.
Quel che è sicuro, in conclusione, che è proprio il meccanismo congressuale a dover essere radicalmente riformato, per consentire all’Avvocatura di riappropriarsi della propria massima assise decisionale, oggi mortificata e svilita dalle strumentalizzazioni.
La democrazia, la rappresentanza, sono fatte di partecipazione e di voto consapevole: non tutti quelli che occupano gli attuali vertici dell’Avvocatura sembrano consapevoli di queste elementari acquisizioni, patrimonio comune della nostra cultura
giuridica.
Salerno, 03 ottobre 2006.
Giuseppe Celia
g.celia@ordavvsa.it
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