Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Salerno
SEGRETERIA TEL. 089241388
FAX 0892574357
INDIRIZZO PEC
segreteria@pec.ordineforense.salerno.it
CASSA FORENSE NEWS
* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
WEB MAIL
Renato Veneruso (Vicepresidente Oua) Soli contro tutti: gli avvocati a difesa dei cittadini.
Sezioni: FOCUS
Autore Avv. Celia
Data di pubblicazione 14/07/2006
La proclamata astensione dalle udienze di questi giorni sta ottenendo un gran successo; non solo per il livello di partecipazione che supera, dai primi dati, il 90%, ma soprattutto per la portata e l’ampiezza degli attacchi che l’avvocatura ha suscitato con tale iniziativa.

Se, infatti, era presumibile la reazione del Governo come anche il riflesso pavloviano di alcuni esponenti dell’attuale opposizione ammaliati dalla rubrica liberalizzatrice con cui è stato propagandato il decreto, nonchè il tono encomiastico se non elegiaco dei primi commenti al testo della riforma della stampa che esprime il punto di vista dei padroni confidustriali del vapore mediatico, non poteva dirsi altrettanto scontata l’analoga ed ancor più immotivata opposizione dalle file della magistratura, come anche dalle associazioni dei consumatori.

Queste lamentano la reazione corporativa dei biechi avvocati; la magistratura, di contro, prova ad intimidire gli astensionisti, non solo con iniziative isolate proprie di singoli ma anche con prese di posizione ufficiali, ricostruendo l’astensione degli avvocati come non rientrante nel diritto di sciopero costituzionalmente tutelato, con l’invito espresso in udienza a non astenersi, con la denuncia a verbale e l’invio degli atti alla Commissione di Garanzia sugli scioperi per le opportune sanzioni o, addirittura in qualche caso, con la trasmissione degli atti alla Procura per l’ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio e la nomina di difensore d’ufficio per poter comunque celebrare il processo.

Orbene, il livello delle reazioni suscitate, più che la stessa protesta, dimostra la natura di non mero restyling della riforma, che nasce, invece, da una precisa opzione ideologica di aggressione alla libertà della professione, quella forense in particolare.

Aldilà delle interpretazioni più o meno autentiche sullo spirito del provvedimento, come nel caso del Ministro della Solidarietà sociale, l’on. Ferrero del PRC – Partito della Rifondazione Comunista - sulla natura “di classe” della nuova normativa che intenderebbe redistribuire il reddito dalle classe medie professionali ai salariati presuntivamente premiati dai risparmi sui costi dei servizi professionali (aprioristica finalità in nessun modo confortata da riscontri concreti, che inducono piuttosto a postulare l’esatto contrario, quale conseguenza della imposizione oligopolistica dei cartelli dei poteri forti che potranno finalmente dettare le condizioni di esercizio dell’attività forense), resta l’evidente scopo liberticida di chi vuole apparentemente sciogliere i lacci che imprigionerebbero la libera concorrenza, per giungere, in realtà, ad una condizione diffusa di bracciantato intellettuale dei troppi (e qui v’è solo da fare debita autocritica per l’eccessivo gonfiaggio dell’albo forense dell’ultimo quindicennio) avvocati, privati della protezione del sistema ordinistico –la cui totale abolizione trasluce quale obiettivo finale- e così posti alla mercè del capitale anonimo e dei grandi committenti, non solo nazionali, del mercato dei servizi professionali, senza alcun interesse alla garanzia della loro qualità ma solo ad aziendalistiche riduzione di costi, come se la tutela dei diritti fosse riducibile ad un equazione algebrica di utile economico e non sia piuttosto propedeutica al perseguimento, per quanto possibile a questo mondo, di quella che una volta si chiamava ancora giustizia!

La risposta, immediata ed inusitatamente quanto lodevolmente unitaria, degli avvocati italiani, attesta che tale inaccettabile disegno è stato colto ed ha gridato la nudità del re.

© 2012 Ordine Avvocati Salerno - Tutti i diritti riservati - P.Iva/C.F. 80031390653 - Powered by ViaDeiMercanti