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GUIDO ALPA
(Presidente del C.N.F.)
Lettera aperta ai rappresentanti delle forze politiche presenti nella prossima competizione elettorale.
Il Consiglio Nazionale Forense in più occasioni ha sottoposto agli esponenti delle diverse formazioni politiche il progetto di riforma della disciplina dell’ Avvocatura, risalente al 1933, che - nel corso della legislatura ormai conclusa - non è stato possibile attuare.
La rilevanza costituzionale dell’Avvocatura, riconosciuta dall’articolo 24 della Costituzione, è stata pure riaffermata dal Parlamento europeo. Infatti, il 23 marzo scorso, in sede comunitaria è stata assunta una Risoluzione che riconosce all’ Avvocatura il ruolo di garante dello Stato di diritto, il compito di tutela dell’interesse generale alla difesa in giudizio, il diritto di organizzarsi in sede nazionale secondo modelli che ne salvaguardino l’autonomia e l’indipendenza, e l’esigenza di conservare il sistema tariffario quale limite necessario dei principi di concorrenza, a cui l’interesse generale difeso dall’ Avvocatura è sovraordinato. Le forze politiche dell’attuale maggioranza non sono riuscite ad introdurre questi principi in un articolato di legge e nemmeno le forze politiche dell’attuale minoranza si sono unitariamente espresse al riguardo. Il Consiglio Nazionale Forense riafferma ai leaders dei due schieramenti politici, prima della consultazione elettorale, l’esigenza di attuare una non differibile riforma della disciplina dell’Ordinamento forense nell’ambito dei principi contenuti nella risoluzione del Parlamento europeo, le cui linee guida sono: regole chiare e praticabili sull’accesso alla professione in sostituzione dell’attuale regime provvisorio; regole chiare e praticabili sulla formazione, sul tirocinio e sull’aggiornamento professionale; la conferma del sistema ordinistico; la conferma dell’autonomia nell’elaborazione del codice deontologico con la conferma della potestà deontologica e della giurisdizione disciplinare; la conferma del sistema tariffario e delle limitazioni riguardanti la pubblicità. Auspica che le forze politiche, rispondendo alle richieste dell’ Avvocatura, formulate nell’interesse generale e a difesa dei cittadini, si uniformino ai principi delineati dal Parlamento europeo e provvedano in tempi rapidi ad elaborare la riforma, in un dialogo costruttivo e fattivo perché l’Avvocatura possa partecipare alla edificazione dell’ordinamento giuridico nazionale, alla difesa dei diritti e degli interessi dei cittadini, al miglioramento del “servizio giustizia” e al progresso economico del Paese. Roma, 31 marzo 2006. |