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* STRAGE DI MILANO, OUA-AVVOCATURA: APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: ANCHE GLI AVVOCATI VITTIME DI CAMPAGNE DENIGRATORIE. RICHIESTA URGENTE DI INCONTRO AL MINISTRO ORLANDO SUL NODO SICUREZZA
LA DENUNCIA DELL’ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA: BASTA CON LE POLEMICHE STRUMENTALI, C’È UN PROBLEMA DI STRUTTURE E SICUREZZA NEGLI UFFICI GIUDIZIARI IN ITALIA.
MA VIENE LANCIATO ANCHE UN MONITO: GLI AVVOCATI SONO IN PRIMA LINEA TUTTI I GIORNI ACCANTO AI MAGISTRATI, NON SONO VITTIME DI SERIE B.
QUINDI, APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, SERGIO MATTARELLA: ANCHE L’AVVOCATURA È VITTIMA DI UNA CONTINUA E AGGRESSIVA CAMPAGNA DI DENIGRAZIONE.
LA GIUNTA DELL’OUA RIUNITA OGGI A ROMA CHIEDE UN INCONTRO STRAORDINARIO AL MINISTRO ORLANDO SUL NODO SICUREZZA E SULLO STATO DELLE STRUTTURE GIUDIZIARIE E INVITA A UN MOMENTO DI COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME ASSIEME ALL’ANM
Il delegato salernitano all'O.U.A. avv. Brunella de Maio, ha dffuso il testo del comunicato stampa redatto dalla Giunta Nazionale dell'Organismo, il 10 aprile.
COMUNICATO STAMPA È in corso, a Roma, la Giunta dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura. La rappresentanza politica forense fa, intanto, un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché si contrasti anche la campagna denigratoria contro l’Avvocatura in corso da anni, non solo quella rispetto alla Magistratura. Quindi rivolge una richiesta al ministro Orlando per un incontro urgente sul nodo sicurezza e sul problema della precarietà dell’edilizia giudiziaria. Infine, chiede che si metta fine alle polemiche sterili, ricordando che nei tribunali lavorano fianco a fianco avvocati e magistrati, nonché tutti gli altri operatori del settore. Sarebbe inaccettabile, per l’Oua, che si facessero differenze di fronte a un fatto tragico come questo: non esistono vittime di serie A e di serie B. Per Mirella Casiello, presidente Oua, nel corso del suo intervento aprendo i lavori della Giunta: «È necessario aprire una grande riflessione sul funzionamento della Giustizia e sulla percezione che hanno i cittadini di questo servizio. Processi lunghi, costi alti, inefficienze...ecc. In Italia, e in più ambiti (per esempio anche nella sanità), vengono colpiti dalla violenza luoghi simbolo del servizio pubblico e, quindi, rappresentativi della presenza sul territorio delle Istituzioni». «Un attentato in un tribunale - aggiunge - apre inquietanti dubbi sia sulla sicurezza sia sul grado di rancore, odio e irrazionalità che cova in ambienti della nostra società rispetto alla effettiva tutela dei diritti nel nostro Paese». «Di fatto, non solo i tribunali ma anche gli uffici giudiziari che da sempre sono la “prima linea” della lotta alla criminalità e ai soprusi - sottolinea la Presidente Oua - sono diventati la trincea simbolica del disagio sociale e, in alcuni casi, della follia assassina. Gli avvocati, spesso, diventano capri espiatori di tutta questa situazione: "Se c'è la crisi, se la mia impresa va male, rischio di fallire, la colpa è dell'avvocato che mi ha difeso male nel processo"». Quindi, l’Oua fa un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «L’Avvocatura, da anni, subisce una continua campagna di denigrazione - denuncia Casiello - si viene dipinti come azzeccagarbugli, come lobby di affaristi e compagnia cantando. Non vengono discreditati solo i giudici, quindi, come ha giustamente sottolineato la massima carica dello Stato. Anche gli avvocati sono troppo spesso, ingiustamente, sul banco degli imputati». Infine, l’Oua chiede un incontro urgente con il ministro Orlando: «La questione non è solo il caso specifico di Milano, un tribunale importante - conclude Casiello - ma quanto avviene in tutte le altre realtà del Paese, dove non ci sono i processi che vanno sotto i riflettori. La situazione strutturale della Giustizia è grave, episodi del genere non avvengono con più frequenza forse solo per miracolo. Spesso i tribunali sembrano dei bazar, dei mercati, non i templi del diritto. Chiediamo in tal senso un confronto urgente e operativo con il Guardasigilli. Tre le proposte. Primo: sicurezza. Servono strutture adeguate, moderne, sicure e risorse per fare tutto ciò. Secondo: l'apprezzamento dei cittadini. Si deve ritornare ad avere di nuovo fiducia nella Giustizia, nella sua efficienza, nella ragionevole durate dei processi. Terzo: il rispetto. Avvocati e magistrati devono ritornare a essere i protagonisti del sistema in positivo. Basta con la denigrazione sul lavoro degli avvocati». Roma, 10 aprile 2015 |