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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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* IL FUTURO DEI GIOVANI AVVOCATI ** Pubblicati gli elenchi degli idonei per le prove orali dell'esame di avvocato ** di Enrico Tortolani *
Sezioni: FOCUS
Data di pubblicazione 19/06/2014


La Corte di Appello di Salerno ha pubblicato l'elenco degli ammessi a sostenere le prove orali dell'esame di abilitazione all'esercizio della professione forense.
Quest'anno i candidati ammessi sono 640 su 1228, con una percentuale più alta di quella degli ultimi anni: 57 %.
Si è rinnovato un rito, che per tanti giovani rappresenta un importante step verso l'inserimento nel mondo del lavoro. Si sa: superare lo scoglio delle prove scritte è sempre difficile. Nel caso degli esami di abilitazione, poi, l'esito è fortemente aleatorio, per motivi che coinvolgono la soggettività dei giudizi, non sempre coerenti ( si vedano le tante censure degli anni passati in sede di impugnazione innanzi al TAR).
Ma ancor più aleatorio rimane il fine ultimo di questi esami: il lavoro. Infatti molti giovani, pur conseguendo il titolo, non riescono poi ad esercitare effettivamente la professione. Per la difficile congiuntura economica è sempre più difficile conseguire la clientela ed un numero sufficiente di mandati che consentano di impiantare uno studio. E specie per i molti che non hanno uno padre avvocato, con uno studio già avviato, le prospettive sono sicuramente meno incoraggianti.
In questo nostro complicato tempo, per la verità, la vita si è fatta dura anche per le toghe più esperte.
Ed i motivi sono prima economici, ma non solo.
Innanzitutto non possiamo tralasciare che dal 2006, con le lenzuolate di Bersani e l'abolizione dei minimi tariffari, per l'avvocatura si è aperta una fase in cui la concorrenza ha spinto al ribasso introiti e qualità del lavoro. E ciò non è stato un vantaggio per il cliente consumatore. Infatti, secondo i dati acquisiti dall'esperienza, dell'abbattimento dei minimi si sono giovate soprattutto banche, società di assicurazione, grandi imprese, associazioni consumeristiche, ed ancora patronati e organizzazioni sindacali, che hanno imposto ai loro legali convenzioni ribassate, ai limiti della speculazione, forti del loro potere contrattuale.
I legali più giovani, quelli per l'appunto che usciranno da questa sessione e che ingrosseranno le file dei giovani colleghi abilitati nell'ultimi anni, sono proprio quelli che maggiormente subiscono e subiranno questa concorrenza selvaggia. Fatta di prestazioni pagate con sottominimi, rarefazione dei ricavi, affannosa ricerca di clientela ed affari. Tutto a scapito della qualità dei servizi. Ma anche della qualità delle condizioni di vita del professionista.
La vita del giovane avvocato poi, è complicata anche dal funzionamento a dir poco approssimativo del servizio giustizia. Per i tribunali italiani sono anni difficili. L'organizzazione, condita con leggi inadeguate, produce solo ritardi e mala giustizia. Nel marasma del nostro mondo giudiziario è assai difficile la emersione dei giovani più meritevoli. La mala giustizia, oltre a calpestare i diritti, soffoca anche il merito. Le eccellenze non hanno spazio. I giovani talenti, quanto riescono a conquistare un cliente, ad incamminarsi in una causa, rimango invischiati nelle pastoie di procedure lente e leggi, tante volte, incomprensibli ed inapplicabili, senza riuscire a fare la differenza, ottenere il risultato favorevole per il cliente. Cosicchè c'è un livellamento verso il basso: tutti uguali, tutti ugualmente associati nelle inefficienze di sistema, tutti coinvolti in un generalizzato giudizio negativo.
Ecco come l'aspetto economico non è il solo, e forse non è nemmeno il preponderante argomento a colorire con tinte discordanti, gli aspetti della vita del giovane avvocato.
Se è difficile diventare, è ancora più complicato essere Avvocato., e differenziare il fare, come prestazione strumentale, dalle ragioni di una convinta dedizione alla difesa dei diritti.
Perché l'esercizio dell'Avvocatura non è una semplice occupazione, ma un professione che trova il suo fondamento nella costituzione, e nel diritto di difesa, costituzionalmente garantito, cui ogni soggetto deve poter attingere.
Se a questi nostri giovani, che oggi si apprestano ad entrare nell'Avvocatura, insegniamo solo i valori del mercato, della libera concorrenza, del fare senza essere, senza i valori tramandati dai nostri padri costituenti, allora il futuro, per la società, e non solo per l'Avvocatura, sarà negativamente segnato dalla mercantilizzazione che fa dei diritti, individuali e collettivi, merce di scambio.





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