SEGRETERIA TEL. 089241388
FAX 0892574357 INDIRIZZO PEC segreteria@pec.ordineforense.salerno.it
WEB MAIL
|
* CONFERENZA NAZIONALE DELL'AVVOCATURA DI NAPOLI * CHIUSI I LAVORI CON MOZIONI E NUOVO SCIOPERO PER FEBBRAIO *
Napoli, 18 gennaio 2014. Chiusi a Napoli i lavori della VIII Conferenza Nazionale dell'Avvocatura, organizzata dall'O.U.A. - Organismo Unitario dell'Avvocatura. Gli Avvocati in trincea contro il Ministro: sancita la definitiva rottura con la Cancellieri. Approvata una mozione finale ed otto documenti. L'Europa ultima spiaggia.
* * * A cura dell'Avv. Enrico Tortolani - Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Salerno * * * Si è chiusa oggi (18(1) a Napoli al Conferenza nazionale dell'Avvocatura. Nonostante le diverse posizioni delle varie componenti e delle associazioni di base, il Presidente dell'OUA, Marino, ostenta soddisfazione. Innanzitutto va rimarcata la definitiva rottura con il Ministro delle Giustizia. E sul punto gli Avvocati sono stati compatti. Nessuno, tra i congressisti, ha voluto sopportare passivamente la diserzione della d.ssa Annamaria Cancellieri che è volata a Mosca, ad un anonimo incontro internazionale, come se ne organizzano tanti ogni giorno, sulla "organizzazione di seminari, visite e partecipazioni a convegni per lo scambio di esperienze nel campo della formazione giuridica e penitenziaria (ANSA dal sito giustizia.it), mentre a Napoli l'Avvocatura ha proposto soluzioni concrete e di immediata efficacia per superare le inefficienze della Giustizia italiana". E l'O.U.A. non ha perso tempo a censurare, in un documento ufficiale, approvato all'unanimità dall'Avvocatura riunita, le espressioni ed i toni utilizzati dal Ministro della Giustizia per giustificare la sua assenza alla Conferenza. " Toni ancora una volta non rispettosi dell'alta Funzione che la Costituzione attribuisce alla professione Forense" giudicati " incompatibili con la Funzione Ministeriale". Anche nel documento finale l'argomento è stato ripreso con una netta censura all'operato del Ministro. Nel frattempo, dal Consiglio dei Ministri arriva la notizia che il decreto correttivo sul taglio dei tribunali non è passato. Pare che il testo proposto dal Ministro Cancellieri fosse stato rimaneggiato per ripristinare, tra l'altro, alcune sezioni distaccate delle isole minori, particolarmente svantaggiate dalla precarietà dei collegamenti ( Ischia, Capri ). Tuttavia le pressioni che provengono da diversi fori locali, hanno imposto un rinvio ( è un'altra censura al ministro competente?). Niente lascia pensare, però, che le richieste dell'avvocatura possano trovare equo accoglimento. La situazione del Foro di Sala Consilina è ormai cristallizzata, senza speranza. Anche per le ex sezioni staccate non si torna indietro, e così per Eboli si va verso la normalizzazione, con i fascicoli processuali (civili e penali) che pian piano, giorno dopo giorno, vengono lentamente portati a Salerno, ove però tutto si ferma, le cause si bloccano, le udienze si rinviano, fra carenza di spazi, lamentazioni degli operatori per gli organici ridotti, disorganizzazione dei servizi, denunce degli avvocati. Sulla geografia giudiziaria, la commissione deputata, ha sintetizzato in un documento finale il lavoro svolto, proponendone all'assemblea l'approvazione, che puntualmente è arrivata all'unanimità. Sempre all'unanimità l'assemblea ha approvato il documento conclusivo, proposto dall'ufficio di presidenza, che ha raccolto i contributi di tutti gli intervenuti. In sintesi, dopo aver minacciato dimissioni in massa come estremo gesto di protesta, è stato deliberato di estendere la protesta alle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario, presso ogni sede di Corte di Appello. Si è poi deciso di organizzare, a partire dal 3 febbraio, incontri presso le sedi degli ordini territoriali, anche con gazebo dislocati nelle piazze, per sensibilizzare i cittadini sui problemi di accesso alla giustizia. Infine è stata indetta un'astensione da tutte le udienze nei giorni 18, 19 e 20 febbraio 2014, con l'organizzazione di una manifestazione in Roma. Lo scopo ultimo è quello di far comprendere che senza gli Avvocati alcuna giurisdizione è oggi in grado di funzionare. L'ultima spiaggia, poi, è la impugnazione nelle sedi competenti di ogni provvedimento legislativo che comprometta il diritto di difesa, costituzionalmente garantito. E qui il richiamo alla Corte di Giustizia Europea è chiaro. Non avendo più interlocutori in Patria, gli Avvocati cercheranno risposte in Europa. Ci sarà pure un Giudice a Berlino ..... |