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* Una cultura di qualità per la Magistratura.
(Riceviamo dal prof. Nicola Crisci, e volentieri pubblichiamo) * * * Crisi della politica e nuove responsabilità della magistratura , è il tema che il Distretto di Salerno di Unità per la Costituzione - UNICOST - dell'Associazione Nazionale Magistrati, aveva programmato e pubblicizzato per venerdì 15 febbraio, per l'Incontro al Palazzo di Giustizia di Salerno, con introduzione, coordinamento, interventi e conclusioni soltanto di magistrati, protagonisti di una articolata proposta per una nuova cultura di qualità della Magistratura. Coincidenza sorprendente con il "il giorno degli arresti", al quale alcuni autorevoli quotidiani hanno dedicato persino circa nove pagine di cronaca e raramente qualche commento tecnico. In sintesi, opportunamente, con l'invito, il Distretto di Salerno "in questa fase storica e politica" ritiene discutere sulla criticità dei temi dell'indipendenza ed imparzialità, dell'immagine, delle candidature e degli incarichi politici ed amministrativi, di garanzie e prerogative, di questione morale e giustizia, affermando "che l'unico modo di svolgere il loro ruolo è quello delineato dalla Costituzione"". Sono stati, ripetutamente, citati gli articoli 3 sulla pari dignità sociale e della eguaglianza davanti alla "legge" di "tutti i cittadini"; dell'art.48, quarto comma, su "Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sendenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge"; dell'art.87 sul Capo dello Stato "presidente del Consiglio Superiore della Magistratura" e, soprattutto, il titolo IV su "La Magistratura", Sezione I "Ordinamento giurisdizionale", con gli articoli da 101 a 110 e Sezione II "Norme sulla giurisdizione" con gli articoli da 111 a 113. Qualche sommaria riflessione sui profili organizzativi. Affollata l'aula Parrilli. Assenza di rappresentanti degli altri "attori" dell'Amministrazione della giurisdizione: dall'Avvocatura all'Università. Certamente non invitati, come risulta, dalla "locandina" e dai manifesti. Utile per approfondimenti non unilaterali poteva essere la partecipazione di magistrati o di ex magistrati autori di recentissimi libri e (o saggi e) o articoli sull'Ordinamento giurisdizionale e sull'attuazione e applicazione delle Norme sulla giurisdizione. Assente, altresì, qualsiasi accenno alle "Garanzie costituzionali" dei "cittadini" ed ai "diritti individuali dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali dove si svolge la sua personalità" (art.3). Assenza per la discussione della disciplina comparata della Magistratura, almeno dell'Unione Europea, nella presenza nel diritto che cambia per la globalizzazione. Considerato che è stato citato l'editoriale di Antonio Polito sul Corriere della Sera della stessa mattina con il titolo "il marcio e il caos", è da riportare il primo periodo: "Forse il Consiglio Superiore della magistratura dovrebbe disporre un'indagine statistica per accertare se questa storia a orologeria è vera o no". "Se è vero, cioè, che in momenti politici particolarmente delicati, come una campagna elettorale l'attività delle procura si intensifica e gli ordini di custodia cautelare fioccano". Per chi legge i titoli della cronaca giudiziaria - e soltanto i "titoli" perché ignora la fattispecie (fatto e diritto), con o senza violazione del segreto di ufficio, almeno nel Distretto della Corte di appello di Salerno, non vi è "giustizia ad orologeria" durante "campagna elettorale". Soprattutto perché i magistrati applicano tre commi dell'art.27 della Costituzione: "La responsabilità penale è personale". "L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva". "Le pene non possono consistere in trattenimenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato". Applicando altresì anche il primo comma dell'art.10 che detta "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute" e il primo comma dell'art.117 "La podestà legislativa è esercitato dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dai vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali". Sia ancora consentita esclusivamente una riflessione sul citato editoriale con una considerazione propositiva: era possibile o non attendere ancora almeno circa dieci giorni adottando diversi provvedimenti cautelari? Ormai occorre soltanto studiare il mercoledì 13 febbraio, ricordando che giovedì successivo, Il Sole 24 Ore, nella pagina "Politica è società, titola : "Indagini ed elezioni. I sondaggisti: gli scandali giudiziari possono indirizzare chi è incerto fino al voto. Il boom di inchieste sulla politica può influenzare gli indecisi. Sono ancora il 30% dell'elettorato". Su questa criticità, della questione con il Distretto di Salerno dell'Unità per la Costituzione dell'Associazione Nazionale dei Magistrati, preferibilmente con il Distretto dell'A.N.M., potremmo programmare un aperto articolato ulteriore colloquio, a livello territoriale e/o un incontro con i nostri Giornalisti che nelle cronache hanno evidenziato soltanto le tesi dei magistrati relatori. Per ora, per una conoscenza, oltre i reticolati, più o meno corporativi, è da considerare, nel sito della Corte Suprema di Cassazione, la Relazione dell'amministrazione della giustizia nell'anno 2012 del Primo Presidente dott. Ernesto Lupo, presente a Salerno, il quale, ancora una volta, ha indicato come guida i valori ed i principi della Costituzione della Repubblica nell'ambito del policentrismo istituzionale, con l'esigenza di assicurare ai cittadini una giurisdizione di qualità, insieme a un servizio più celere ed efficiente, con una tensione ideale verso l'ordinamento dell'Unione europea. _____ Nicola Crisci Docente universitario |