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* L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI SALERNO, AVV. AMERICO MONTERA, ALL'INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO 2013. (Salerno, 26/01/2013)
Eccellenze, Autorità, Gentili Signore, Signori, rappresentanti della Stampa, Care Colleghe, Colleghi Nei preamboli dei miei precedenti interventi in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Giudiziario precisavo che la presenza del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati era dettata solo dalla responsabilità e dai doveri che discendevano dalle cariche. Mi dolevo che la manifestazione non era più affollata e partecipata dagli operatori della Giustizia e dai cittadini perché non più ricca di risposte e di proposte. E di tanto in tanto se ne è accorto quest'anno anche il CSM che con una circolare ha voluto una cerimonia snella e pratica. Mi rammaricavo, inoltre, che le nomine dei Capi degli Uffici venivano effettuate senza badare a meriti, capacità, competenze ed esperienze ma dovevano essere per così dire agganciate ad altri gradimenti (e di questi tempi dovrei dire paracadutate). Invece, quest'anno l'Avvocatura Salernitana avverte tutta la responsabilità di partecipare, consapevole del proprio ruolo sociale in un momento complicato che il nostro paese sta vivendo, un momento disperatamente complicato per colpa di incapaci che si sono proclamati nostri rappresentanti pur non essendo mai stati scelti da noi. L'Avvocatura partecipa perché in questo Palazzo si sono accese delle speranze e perché da questo podio vuole raggiungere i cittadini ed informarli, più di quanto loro stessi non se ne accorgano, delle demenziali scelte legislative che interessano la Giustizia ed i cui effetti saranno solo negativi e saranno pagati soprattutto da loro per colpa di incompetenti, incredibili, nel senso di non credibili, ed impreparati personaggi politici rappresentanti di tutti gli schieramenti, i quali, senza un briciolo di dignità, per altro si ripropongono ancora una volta. Abbiamo sancito in una delibera dell'Unione degli Ordini della Campania che in occasione del momento elettorale avremmo informato i cittadini portandoci addirittura presso le Case Comunali, lo faremo, per ora iniziamo, questa mattina, da qui. È stato cambiato molto e in modo confuso per non cambiare nulla. L'ultimo anno si è distinto per una miriade di provvedimento inutili e dannosi per il buon funzionamento della giustizia: filtro in appello, aumento del contributo unificato, mediazione obbligatoria, tagli di 1000 uffici giudiziari. Risultati? Nessuno positivo: sono aumentati i costi per i cittadini e diminuiti i diritti e la lunghezza dei processi rimane eccessiva come l'arretrato da smaltire. Cosa dire della riforma forense licenziata in quel modo dal Senato il 21.12.2012, riforma che penalizza e tende a far scomparire la giovane Avvocatura. Parlavo di riaccese speranze in quanto la scelta del dott. Matteo Casale alla guida del nostro Distretto di Corte di Appello si è rivelata felice, ricca di fattiva collaborazione: abbiamo concordato iniziative comuni e studi per il miglioramento del servizio Giustizia, sempre nel rispetto dei ruoli, delle funzioni e delle competenze. L'Avvocatura è al fianco della Magistratura nella difesa dei diritti e, in particolare, vigila affinché siano rispettati i diritti fondamentali di tutti coloro che soffrono. Il dott. Casale è un Magistrato che ha speso una vita in questo Palazzo di Giustizia (tranne una malinconica parentesi a Potenza) e, quindi, è a conoscenza di tutte le problematiche che stiamo cercando di risolvere così come, certamente, raggiungeremo un'intesa per l'organizzazione della Cittadella Giudiziaria ove mai dovesse vedere la luce. Sono convinto che appena saranno assegnati i primi lotti, dei quali si parla solo i capi degli Uffici, al di là dei settori (civile e penale) saranno i primi a trasferirsi, con grande senso di responsabilità, per organizzare, da vicino, la sistemazione senza lasciarsi andare a situazioni provvisorie. Ma il restyling che vedo nei nostri corridoi e che immagino costoso mi fanno sospettare che trascorrerà ancora del tempo. (una specie F35). Altrettanto pronti all'ascolto sono il Signor Presidente del Tribunale e il Signor Procuratore della Repubblica. Con loro tutti, con il Signor Procuratore Generale e con il Signor Sindaco di Salerno, inutilmente abbiamo chiesto e chiediamo al Ministero della Giustizia fondi economici per il completamento di almeno due palazzine dell'erigenda cittadella giudiziaria; abbiamo suggerito anche strategie economiche per concretizzare i fondi, il tutto assistito dall'indifferenza dei parlamentari della Ns provincia. Tra qualche mese a Salerno vi sarà un vero e proprio tzunami di fascicoli processuali per giudizi che dovranno essere trattati in questo capoluogo in quanto, senza alcuna accortezza, i sedicenti legislatori hanno votato una normativa che, con un tratto di matita, ha abolito le sezioni distaccate. È ormai prossima l'attuazione del provvedimento che sopprimerà gli Uffici del Giudice di Pace e le sezioni distaccate di Tribunale ed alcuni piccoli Tribunali. Gli effetti della normativa per il territorio ricadente nel circondario del Tribunale di Salerno e del Distretto saranno devastanti. Non si avrà alcun risparmio della spesa pubblica che, invece, sarà aggravata in quanto Salerno, che dovrebbe ssere l'accorpante, non ha a disposizione nessuna struttura ed è già insoddisfacente per le attuali esigenze. Con serietà e senza ipocrisia riconosco che alcune eliminazioni andavano fatte ma non indiscriminatamente. Non è stata effettuata alcuna valutazione di impatto sui territori, che verranno privati di presidi di giustizia e sicurezza, di alcuni sedi distaccate che funzionano bene e che quindi producono ricchezza e che sono un valore aggiunto nelle dinamiche socio economiche della zona interessata. Le decisioni assunte sono solo frutto di criteri, preconcetti e non oggettivi tanto è vero che per esplicita ammissione del capo dipartimento del Ministero della Giustizia nella audizione alla apposita commissione si è appreso che non risulta essere stata effettuata alcuna indagine sui territori delle allora proposte di modifica ma unicamente un freddo calcolo statistico. Già oggi i cittadini sono esasperasti, tra qualche mese lo saranno ancor di più e, come già ho avuto modo di dire, saprò dove e da chi indirizzarli. Li indirizzerò da che ha contribuito ad istituire, in modo strisciante, facendoci vivere non più in una democrazia vera ma in una democrazia falsata da un nuovo ordine corporativo che ha dato rilievo soltanto ad interessi economici senza recuperare la prospettiva del diritto; li indirizzerò da chi h consentito di cambiare il modo di legiferare ovverosia attraverso dei decreti che sotto il ricatto della fiducia dovevano essere approvati. E nessuno venga a dire "io ho votato contro" o, peggio ancora, "non c'ero", abbiano la decenza di tacere, tanto siederanno nuovamente a Montecitorio o a Palazzo Madama grazie ad una normativa della quale dovrebbero solo vergognarsi e non avvantaggiarsene e che per mesi hanno, tutti, fatto finta di voler abiurare. Mbè io lo devo dire: nel mese di maggio giugno abbiamo messo in difficoltà i cerimoniali di alcune istituzioni perché non conoscevamo né i nomi e tantomeno gli indirizzi dei Ns sedicenti rappresentanti, non sono conosciuti in casa loro figuriamoci a Roma o a Napoli. Signor Procuratore mentre Lei non trema affatto, nonostante la penuria dei mezzi anche a tutela della sua persona, altri suoi Colleghi, dopo aver ricoperto delicati incarichi nazionali, provenienti dalla terra dell'onorata società, approfittando del montacarichi, visto che oggi in politica o si scende o si sale, tremano nel mentre scelgono altri comodi incarichi. Non doveva tremare la loro mano doveva tremare la loro coscienza, che tremerà quando attraverserà via D'Amelio o lo svincolo di Capaci, per raggiungere Roma ed andare a sedere accanto a parecchi avanzucci di galera. Deve tremare sapendo che andrà a sedere accanto ad altro Magistrato, ex Ministro della Giustizia che, smentendo suoi coraggiosi Colleghi, operanti in piena e calda zona di camorra, aveva dato disco verde ad una nomination, dicendo di aver letto le carte e che non vi era nulla di fondato. Non offendano al Ns cultura classica, dimostrando tutta la loro ignoranza, ricordando e cercando paragoni con Atene, Pericle e gli Arconti. Parliamo di 2700 anni or sono. Consentitemi di terminare, nel momento storico in cui anche la seconda repubblica è defunta, con un funerale di terza classe, con una esortazione ai miei giovani colleghi che, con indifferenza direi con nonchalance, sono stati allevati nel regime degli scandali. Abbiate Voi la capacità di riscattare, di riprendere, di rinnovare questo Nostro Paese, questa Nostra Patria, già Patria un termine che non si ode più, riprendetevi la gioia di vivere e la volontà di costruire. Noi Avvocati, non siamo gente che si rassegna, e lo dico senza enfasi e retorica, nonostante si tenti di farci perdere l'onore e l'identità. Confermiamo cosa è l'Avvocatura, l'adorabile avvocatura, dalla quale nessuno mai riuscirà a distaccarci, siamo i soli possibili medici e fratelli dei cittadini. Quelle dei politici, fin che dureranno, saranno battaglie di poltrone, le nostre sono e saranno battaglie di popolo e per il popolo, e non perderemo, costi quel che costi, né la nostra dignità né l'insieme dei nostri valori e delle nostre doti, tra le quali onestà e talento che danno vita a credibilità e reputazione, valori e doti che l'Avvocatura Salernitana ha difeso pagando anche col sangue. |