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* 27 GENNAIO 2013 * IL GIORNO DELLA MEMORIA *
Prima vennero per gli ebrei "Prima vennero per gli ebrei e io non dissi nulla perché non ero ebreo. Poi vennero per i comunisti e io non dissi nulla perché non ero comunista. Poi vennero per i sindacalisti e io non dissi nulla perché non ero sindacalista. Poi vennero a prendere me. E non era rimasto più nessuno che potesse dire qualcosa." Martin Niemoeller Pastore evangelico deportato a Dachau * * * * * * Il 27 gennaio del 1945 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz da parte dell'Armata Rossa. Dal 2000, quella data viene ricordata ogni anno in quello che stato definito il Giorno della Memoria. Una ricorrenza nata per commemorare, appunto, la Shoah e tutto quello che di disumano ha comportato. Sono infatti oltre sei milioni gli ebrei uccisi a causa del progetto di sterminio nazifascista. Nei campi trovano la morte oltre 3 milioni di ebrei (che tra fucilati e morti nei ghetti diventano circa 6 milioni), 3.300.000 prigionieri di guerra sovietici (anche sugli slavi piomba la politica di annientamento), 1 milione di oppositori politici, 500.000 zingari Rom (Porajamos = distruzione nel linguaggio Romanès), circa 9.000 omosessuali, 2.250 testimoni di Geova oltre a 270.000 morti tra disabili e malati di mente. Anche il testo dell'articolo 1 della legge italiana definisce così le finalità del Giorno della Memoria: «La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.» Il Giorno della Memoria, secondo lo spirito della legge che ha istituito questa giornata, non deve essere solo un evento commemorativo, ma anche e soprattutto un evento culturale e didattico che valga come monito alle future generazioni perché mai più si ripeta che l'Italia e non solo, in aperta contraddizione con le sue tradizioni di libertà e di umanità, si trasformi, come è avvenuto dal 1938 al 1945, in uno Stato persecutore di quei suoi stessi figli che coraggiosamente, lealmente, con dedizione e con altruismo avevano versato il proprio sangue sia nelle guerre d'Indipendenza che nel Primo conflitto mondiale. |