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* LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE DEL C.N.F GUIDO ALPA. REPLICA ALL'ARTICOLO DI GIAN ANTONIO STELLA - CORRIERE DELLA SERA DEL 14/12/2012 - SULLA RIFORMA FORENSE.
Cari Colleghi, l’articolo pubblicato oggi (14/12/2012) sul Corriere della Sera a pag. 33 di Gian Antonio Stella sul progetto di riforma forense la cui discussione in aula è prevista per il prossimo 18 dicembre, a conclusione di un iter durato più di quattro anni, è offensivo per il Presidente del Senato, per il Presidente e i Componenti della Commissione Giustizia e per il Senatori che hanno il titolo di avvocato. E’ gravemente lesivo dei doveri professionali del giornalista, è pretestuoso e mentitorio. E’ mia premura, per ragioni etiche e istituzionali innanzitutto, contestarne i toni e i contenuti, e per evitare che i Senatori possano essere sfiorati dalle proditorie insinuazioni dell’ autore e si possano formare una valutazione distorta del provvedimento in esame. Molto brevemente. Non è vero che l’unico provvedimento da approvare tra i rimanenti di questa legislatura sia stato quello che interessa gli avvocati-Senatori: è il testo che aveva ottenuto più letture, è stato discusso nei minimi dettagli per quattro anni, è atteso da più di cinquanta anni (tanti ce ne sono voluti per arrivare a questo punto, sul filo di lana, dal Congresso di Genova del 1961 in cui era stata annunciata l’approvazione imminente di un testo innovativo rispetto a quello oggi ancora vigente del 1933); è il provvedimento che introduce principi di civiltà e di tutela dei cittadini perché richiede all’avvocato di qualificarsi e gli dà l’opportunità di specializzarsi, istituisce l’obbligo di iscrizione contestuale all’albo e alla Cassa di previdenza forese, migliora l’accesso dei giovani alla professione, qualifica le Scuole forensi che dànno un sussidio alle Scuole di specializzazione legale delle Università, le quali non possono soddisfare l’enorme richiesta degli aspiranti avvocati, e innova tanti altri aspetti della professione che, non lo si deve dimenticare mai, è costituzionalmente garantita. Se l’autore dell’articolo infamante avesse letto il testo approvato dalla Camera e poi confermato al Senato senza emendamenti - piuttosto che ossequiare i potentati economici – avrebbe capito che le notizie che voleva diffondere sono false e le sue critiche del tutto pretestuose oltre che astiose. L’autore insiste sul fatto che i praticanti non avrebbero un compenso adeguato e sarebbero sfruttati dagli studi legali. Per i praticanti il testo prevede un rimborso adeguato, commisurato al periodo dedicato al tirocinio e alla preparazione dell’esame. L’articolo è scritto per colpire caste immaginarie, esistenti solo nella fantasia di chi vuol radicare pregiudiz , creare sconcerto, disagio, odio sociale. Il progetto di legge di riforma forense è stato esaminato in quattro anni sotto tutti i profili, nessun rilievo di costituzionalità è fondato, nessuna vessazione sarebbe legittimata. Di tutto ciò sono ben consapevoli Deputati e Senatori, e sarebbe un delitto, oltre che un’offesa per i cittadini, buttare a mare un lavoro immenso che rimedia ai ritardi del legislatore. Con molti cordiali saluti Guido Alpa |