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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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* CIRCOSCRIZIONI GIUDIZIARIE. DUE SETTIMANE PER DEFINIRE IL PROGRAMMA DI ATTUAZIONE.
Sezioni: PRIMA FILA
Autore Enrico Tortolani, cons. rsp. sito web
Data di pubblicazione 12/08/2012
Il C.D.M. n. 42 di venerdì ha approvato il decreto delegato per la revisone delle circoscrizioni giudiziarie, ottemperando così allal egge di delega. Il testo ufficiale però è ancora coperto, in attesa della pubblicazione. Tutti attendono di leggere, in particolare le norme transitorie. Sarà sul terreno dell'attuazione, infatti, che si giocherà la vera partita. Dalle notizie ufficiose trapelate, sono 12 i mesi riservati agli uffici ministeriali per predisporre chiusure e trasferimenti. Ma le precaarie condizioni dell'edilizia giudiziaria avevano già fatto prevedere il termine di cinque anni per i traslochi, ove non ci fosse sufficiente disponibilità di edifici. Per Salerno è stato già posto il problema dell'accorpamento della sezione di Eboli e del reperimento di idonei spazi. Lo stesso discorso varrà per Sala Consilina. Dunque è ancora presto per tirare le somme. E poi c'è chi spera che nei due anni previsti per le modifiche, sempre possibili secondo la legge delega, un governo politico, possa integrare e modificare il lavoro dei tecnici. * * *

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Il calendario degli accorpamenti
ENTRATA IN VIGORE

Il provvedimento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che non potrà andare oltre il prossimo 13 settembre, data di scadenza della delega

*60 GIORNI DALLA PUBBLICAZIONE

GIUDICI DI PACE
Entro 60 giorni dalla pubblicazione sul sito del ministero della Giustizia dell'elenco degli uffici del giudice di pace soppressi i Comuni possono chiedere al ministro di mantenere l'ufficio. Nel caso di autorizzazione da parte del ministero, le spese saranno tutte a carico dell'ente locale, fatta eccezione per gli emolumenti del magistrato

*31 DICEMBRE 2012

PIANTE ORGANICHE
Entro la fine dell'anno il ministero deve provvedere al ridisegno delle piante organiche di tutto il sistema della giustizia per quanto riguarda sia il personale di magistratura sia quello amministrativo

*12 MESI DALLA PUBBLICAZIONE

ACCORPAMENTI
Dodici mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del provvedimento tutto il personale (di magistratura e amministrativo) dovrà essere spostato nelle sedi accorpanti, e dovrà essere completato lo spostamento di tutto il materiale e la documentazione necessari. In questi 12 mesi le udienze continueranno a tenersi nelle sedi sopprimende

*3 ANNI DALLA PUBBLICAZIONE

LE SEDI TERREMOTATE

Il termine dei 12 mesi per gli accorpamenti è esteso a 36 per le sedi di Chieti e di L'Aquila, in quanto colpite da calamità naturali

*5 ANNI DALLA PUBBLICAZIONE

LE DEROGHE

Con un decreto del ministero della Giustizia, "se sussistono specifiche ragioni organizzative o funzionali", potrà essere disposto che il tribunale accorpante utilizzi gli uffici dell'accorpato per un periodo non superiore a 5 anni

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(Da Il Sole 24 Ore dell'11/7/2012)
Le jeux sont faits. Paola Severino ha detto basta. Basta aspettare, basta essere tirata per la giacca. Ha ascoltato tutti (avvocati, magistrati, sindacati, enti locali), ha letto tutti i documenti necessari (i pareri di Camera e Senato e del Csm) e poiché le posizioni sono e restano tutte diversificate, ieri ha deciso che era ora di chiudere. Rien ne va plus. Perciò ha portato a Palazzo Chigi il decreto definitivo sulla revisione della geografia giudiziaria, approvato in una versione leggermente diversa da quella del 5 luglio scorso perché il governo, «in piena sintonia», ha voluto «valorizzare quella che risulta essere invece una comune linea direttrice: il mantenimento di un forte presidio giudiziario nei territori caratterizzati da una significativa presenza della criminalità organizzata». I tagli dei Tribunalini e delle Procurine scendono quindi da 37 a 31 per recuperare gli uffici di Caltagirone e Sciacca in Sicilia, di Castrovillari (cui sarà accorpato Rossano), Lamezia Terme e Paola in Calabria, di Cassino (che accorperà Gaeta) nel Lazio. «Il governo non intende in alcun modo arretrare, neanche sul piano simbolico, sul terreno della lotta alle mafie», ha detto il ministro della Giustizia per spiegare questo ripescaggio. Per la stessa ragione è stata prevista una Procura per il Tribunale di Napoli Nord. Resta invece confermata l'abolizione totale delle 220 sezioni distaccate, rivelatesi veri e propri «rami secchi», mentre il taglio dei giudici di pace scende da 674 a 667 con il recupero di 7 uffici insulari (Ischia, Capri, Lipari, Elba, La Maddalena, Procida, Pantelleria) per consentire il deposito di atti urgenti in caso di mareggiate che impediscano di raggiungere la terraferma.
Qualcuno l'ha definito un blitz. In realtà non c'era motivo di aspettare oltre, tanto più che la delega va esercitata entro il 13 settembre, il che significa che entro quella data il provvedimento dovrà essere firmato dal Capo dello Stato e pubblicato nella Gazzetta ufficiale, per entrare in vigore il giorno successivo. Severino ha perciò approfittato dell'ultima riunione a Palazzo Chigi prima della breve pausa estiva per licenziare il testo, salvo prendersi due settimane per definire i tempi. Al Consiglio dei ministri del 24 agosto, infatti, sarà definito un «cronoprogramma», cioè il tabellino di marcia sulla concreta operatività della nuova mappa degli uffici giudiziari. Il periodo transitorio di 18 mesi dovrebbe essere ridotto a 12, dando la precedenza ai giudici di pace, poi alle sezioni distaccate nei comuni con meno di 100mila abitanti e via via con i Tribunalini.
Il blitz ha preso in contropiede chi ancora sperava di poter condizionare le scelte del guardasigilli o magari di fermarla. Così, a parte la soddisfazione di chi aveva battagliato per "salvare" gli uffici siciliani e calabresi, la Severino è stata investita da critiche bipartisan, che nel caso del Pdl hanno sfiorato l'insulto. Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato, dice che «l'operato della Severino è penoso» e che «va cacciata» perché ha «disatteso in maniera clamorosa» le indicazioni del Parlamento. «Arrogante e scorretta», sentenzia. Non è meno tenero Enrico Costa, secondo cui il governo avrebbe «dribblato» il parere della Camera, «violato la delega» e «umiliato il Nord d'Italia» e Filippo Berselli già parla di «un nuovo decreto integrativo», per recuperare altri Tribunalini, mentre il segretario Angelino Alfano si limita a esprimere «piena soddisfazione» per il mantenimento in vita del Tribunale di Sciacca. Il Pd fa buon viso a cattiva sorte: Donatella Ferranti esprime «rammarico» perché il governo non ha «recepito integralmente» i pareri parlamentari, «perdendo l'occasione per un'effettiva riforma» e Mario Cavallaro chiama il Parlamento ad intervenire «con un riordino della geografia giudiziaria effettivamente efficiente ed efficace» prima che il decreto Severino diventi operativo. Spara a zero la Lega, secondo cui il governo Monti «si conferma un esecutivo a trazione meridionale, che penalizza i cittadini e le imprese del nord» e l'Idv auspica «correzioni» nei prossimi «due anni».
I pareri di Camera e Senato non solo non combaciavano affatto quanto a indicazioni, ma quasi dimezzavano i 37 tagli proposti il 5 luglio dal governo: il Senato chiedeva di mantenere 18 uffici e la Camera 13. Pareri che non sono assolutamente vincolanti e che quindi il governo può ben disattendere. Come ha fatto, salvo per l'indicazione sui Tribunali nelle aree ad alta densità mafiosa, contenuta anche nel parere del Csm, per il resto favorevole ai tagli del governo.

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