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* GIUSTIZIA: OGGI 6/7 IN CONSIGLIO DEI MNINISTRI IL TAGLIO DEI TRIBUNALI. LA MINISTRO SEVERINO MANITIENE LA LINEA: SOPPRESSI 37 TRIBUNALI E 220 SEZIONI DISTACCATE. * Tempi lunghi per l'attuazione . Periodo transitorio di 18 mesi *** L'ultimo aggiornamento dal Corriere della sera ( Ore 10.00) *
Ancora attesa per i tagli degli uffici giudiziari. Oggi dovrebbe essre il giorno decisivo. Da quello che si legge nella bozza anticipata dalgli organi di informazioe, però i tempi per l'attuazione saranno lunghi. Se il Ministro Sevreino riuscirà a far approvare la bozza di decreto delegato, i tempi programmati per l'attuazione fanno capire che l'iter sarà comunque lungo e difficile. Peridodo transitorio di 18 mesi per i tribunali, 3 anni per le sezioni. 5 anni per i traslochi in mancanza di strutture presso gli uffici accorpanti. Il che vuol dire che il tribunale accorpante nel capoluogo se non sarà in grado di assorbire il carico, i giudici e il personale amministrativo deille sedi aboliti, potranno utilizzare gli edifici di quegli uffici dismessi seguendo il criterio della specializzazione (civile/penale, lavoro, famiglia) e mantenendo in quelle sedi periferiche i giudici di pace. In altre parole, non verranno meno i presìdi dello Stato sul territorio.
In parlamento, si intuisce, potrà succedere di tutto, e molti auspicano che si potranno introdurre le modifche che avvocati e magistrati hanno già proposto in questi utlimi tormentati mesi.. E poi, diciamocelo, i tempi di questo governo non sembrano compatibili con l'iter prospettato. Sarà difficile che la Ministro Severino potrà vedere a regime la sua "riforma". Ariivederci allee calende greche!!!
Nel distretto di Salerno, soppresso Sala Consilina. Rimane Vallo della Lucania.. Soppresse anche le sezioni distaccate, tra cui Eboli, ma ancora non è chiaro se e come sarà suddiviso il territorio. * * * In allegato il comunicato diffuso dal Governo sui provvedimenti in tema di spendig review( esclusa la Giustizia). * * * * * * * * * * * * * I TAGLI DELLO STATO La giustizia. . Al capolinea 37 tribunali e 220 sezioni distaccate Severino non cede: rispettati i criteri di delega. IL RINVIO L'approvazione dello schema di decreto legislativo è slittata ad oggi (6 luglio) per il protrarsi della seduta di ieri sulla spending review (tratto da Il sole 24 Ore, Donatella Stasio) * * * Saranno 37 i Tribunali minori soppressi e 38 le Procure di minori dimensioni destinate alla stessa fine. Totale, invece, la soppressione delle 220 sezioni distaccate oggi esistenti. Per decongestionare il Tribunale di Napoli, infine, Giugliano in Campania assorbirà i territori di Afragola, Casoria, Frattamaggiore e Marano e diventerà il Tribunale di «Napoli nord» con un bacino di utenza di 680.618 abitanti. È quanto prevede lo schema di decreto legislativo portato ieri a Palazzo Chigi dal ministro della Giustizia Paola Severino, ma slittato a stamattina per il protrarsi dei tempi di discussione sulla spending review. Se il piano del guardasigilli verrà confermato, il risparmio derivante dai tagli sarà, di qui al 2014, di 51.586.177 euro con riferimento alle sole spese di gestione e di funzionamento delle strutture. La riforma entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale ma è previsto un periodo transitorio di 18 mesi prima che diventino efficaci (cioè operative) le norme sulla soppressione degli uffici e sul trasferimento del personale di magistratura e amministrativo. Diversa la tempistica per i Tribunali de L'Aquila e di Chieti, e delle sedi distaccate, per i quali il periodo transitorio sarà di 3 anni. Infine, per fronteggiare le prevedibili difficoltà logistiche a carico degli uffici "accorpanti", questi ultimi potranno utilizzare per 5 anni le stesse strutture degli uffici soppressi. Dunque, la maggioranza non è riuscita a trovare l'accordo necessario per convincere la Severino a ridurre i tagli programmati dal ministero. Nessun compromesso, quindi. Resta aperta, ovviamente, la possibilità che il governo rimoduli i tagli alla luce dei pareri (non vincolanti) delle Camere, prima del varo definitivo del decreto, a settembre. «Quando si devono fare dei provvedimenti difficili si ascoltano tutti e poi ci si chiude nella propria solitudine e si decide secondo coscienza e questo è il caso» aveva ribadito in mattinata il ministro, bombardata fino all'ultimo da parlamentari, avvocati, sindaci e sindacalisti per "salvare" dal taglio questo o quel Tribunale. Alla fine ha deciso di andare dritta per la propria strada, seguendo i criteri della delega, ampiamenti descritti nella relazione di accompagnamento al decreto, con l'obiettivo , sì, di realizzare risparmi di spesa, ma soprattutto di restituire efficienza al sistema giudiziario. Sarebbero stati 45 i Tribunalini da tagliare sulla base dei criteri originari della delega, scesi a 37 grazie alla «regola del 3» voluta dal Parlamento e ora contestata. «L'obiettivo primario - si legge nella relazione - è stato quello di garantire che ciascun Tribunale potesse acquisire una dimensione media quanto più vicina possibile al modello ideale di ufficio giudiziario individuato attraverso il ricorso a standard oggettivi di efficiente allocazione delle risorse umane, di razionale distribuzione delle risorse strumentali, di un corretto livello di domanda di giustizia nonché di un'equa distribuzione dei carichi di lavoro». Standard che dovrebbero consentire «l'indispensabile specializzazione dei magistrati» che considerata «condizione imprescindibile» per una risposta di giustizia tempestiva e di qualità. In linea con questa impostazione, il ministro conferma di voler sopprimere completamente le sezioni distaccate che, dopo dieci anni di vita, non hanno dato buona prova di sé quanto all'efficienza del servizio. Inoltre, secondo il ministero oggi non c'è più la necessità di assicurare in tutto il territorio nazionale la presenza capillare di un giudice professionale considerato lo sviluppo delle vie di comunicazione e delle nuove possibilità offerte dall'informatica e dalla telematica. Insomma, se è giusta l'esigenza di avvicinare la giustizia al cittadino, anche simbolicamente, oggi questo si può fare con modalità diverse dal passato, sfruttando le tecnologie e creando, ad esempio, quei servizi telematici denominati «sportelli della giustizia». IN SINTESI IL RIASSETTO Il decreto legislativo predisposto dal ministero della Giustizia il cui schema dovrebbe essere approvato oggi punta a ridefinire le circoscrizioni giudiziarie cambiando un assetto datato e puntando a ottenere risparmi immediati e future economie di scala. Il risparmio stimato dal ministero per il prossimo biennio supera i 51 milioni. Ridotto il numero di Tribunali e Procure della Repubblica; cancellate le sezioni distaccate IL CASO-NAPOLI Per decongestionare il Tribunale di Napoli, viene creato quello di Napoli Nord, con sede nell'hinterland, a Giugliano in Campania. Questa sede avrà competenza sui territori di Afragola, Casoria, Frattamaggiore e Marano, con un bacino di utenza di oltre 680mila abitanti I RISPARMI Se il piano sarà rispettato sono previsti minori costi per oltre 51 milioni nell'arco di due anni LE SEDI 37 i tribunali da chiudere 38 le procure destinate alla chiusura LA FASE TRANSITORIA Serviranno 18 mesi prima che diventi efficace la soppressione dei tribunali 5 anni per i traslochi ( gli uffici accorpanti in questo periodo potranno continuare ad utilizzare gli edifici esistenti) ----- Ecco la lista dei Tribunali che verranno chiusi PIEMONTE: Alba, Casale, Monferrato, Mondovì (ancora in dubbio), Pinerolo, Saluzzo, Tortona, Acqui Terme LOMBARDIA: Crema, Vigevano, Voghera VENETO: Bassano del Grappa FRIULI: Tolmezzo LIGURIA: Chiavari, Sanremo TOSCANA: Montepulciano MARCHE: Camerino, Urbino UMBRIA: Orvieto ABRUZZO: Avezzano, Lanciano, Sulmona, Vasto LAZIO: Cassino (ancora in dubbio) CAMPANIA: Ariano Irpino, Sant'Angelo dei Lombardi, Sala Consilina PUGLIA: Lucera BASILICATA: Melfi CALABRIA: Lamezia Terme (ancora in dubbio), Rossano Calabro (ancora in dubbio) SICILIA: Nicosia, Caltagirone (ancora in dubbio), Modica, Paola (ancora in dubbio), Mistretta, Sciacca (ancora in dubBIO) --- Dobbiamo però anche riportare notizie di ieri (05/07/2012) sul futuro del Tribunale di Sala Consilina, diffuse nel pomeriggio dal Tg3 Campania che ha affermanto " Salvi i tribunali di Vallo della Lucania e Sala Consilina". Notizia confermata anche dal “Corriere della Sera” che nella lista dei tribunali da sopprimere inclusi nella bozza presentata dal Ministro Severino, scrive “In Campania chiudono Ariano Irpino, e Sant’Angelo dei Lombardi”. Il quotidiano Il Sole 24 Ore, come pure Libero, invece hanno pubblicato la lista che abbiamo riportato avanti, n cui figura anche Sala Consilina. Qual'è la verità? Si spera che oggi finalmente il Governo prenda una decisione e ponga fine alle indiscrizioni. Comunque non è escluso, a questo punto, che i partiti possano ottenere un ripensamento del Ministro. Rimaniamo in vigile attesa. ------ Continua: l'ultimo aggiornamento sul Corriere dekka Sera ( 6/7/2012 ore 10.00) GUIDA AI TAGLI - spending review L'elenco dei tribunali, chiuderanno in 37 La transizione prevede cinque anni. Verso la nomina di due sottosegretari, Gullo e Malinconico ROMA - Alla fine è prevalsa la cura da cavallo (cancellati dalla carta geografica 37 tribunali, 220 sezioni giudicanti distaccate e 38 procure) ma, in vista dei pareri che il Parlamento dovrà dare al governo nelle prossime settimane, ci potrebbe essere una via d'uscita per alcune realtà medio piccole. Se infatti verranno indicati al ministro Paola Severino altri validi criteri oggettivi, potrebbero salvarsi in extremis alcuni tribunali (Chiavari, Mondovì, Cassino, Lamezia, Castrovillari Caltagirone e altri) che oggettivamente sono strategici rispetto ai mini tribunali salvati dalla cosiddetta «regola del tre» in concorso con altre disposizioni della legge delega (Larino, Spoleto, Rovereto, Patti, Lagonegro, ecc). E poi ci potrebbe essere un ripensamento anche sulle tre sezioni distaccate insulari (Lipari, Ischia, Elba) che in effetti avrebbero tutti i requisiti per restare attive. Inoltre, il governo prevede un altro ammortizzatore per le città rimaste orfane del tribunale che verrà accorpato con quello del capoluogo: nel decreto legislativo, per ovvie ragioni logistiche, è prevista un'autorizzazione ad utilizzare per almeno altri 5 anni le strutture edilizie esistenti. Il che vuol dire che il tribunale accorpante nel capoluogo (per esempio Alessandria) non sarà in grado di assorbire in un sol colpo i fascicoli, i giudici e il personale amministrativo dei tribunali aboliti (in questo caso Casale Monferrato, Acqui e Tortona). Ci vorrà tempo. Per cui il governo autorizza l'utilizzazione di quegli uffici dismessi seguendo il criterio della specializzazione (civile/penale, lavoro, famiglia) e mantenendo in quelle sedi periferiche i giudici di pace. In altre parole, come conferma il sottosegretario Salvatore Mazzamuto, «non verranno meno i presìdi dello Stato sul territorio». Nell'ultima bozza portata dal Guardasigilli in consiglio dei ministri, la lista delle soppressioni è tornata a quota 37: Acqui, Alba, Ariano Irpino, Avezzano, Bassano del Grappa, Caltagirone, Camerino, Casale Monferrato, Cassino, Castrovillari, Chiavari (che perderebbe un palazzo di giustizia nuovo di zecca per di più collegato direttamente al carcere), Crema, Lamezia Terme, Lanciano, Lucera, Melfi, Mistretta (il più piccolo tribunale italiano), Modica, Mondovì, Montepulciano, Nicosia, Orvieto, Paola, Pinerolo, Rossano, Sala Consilina, Saluzzo, Sanremo, Sant'Angelo dei Lombardi, Sciacca, Sulmona, Tolmezzo, Tortona, Urbino, Vasto, Vigevano, Voghera. L'unica procura in più rispetto ai tribunali che viene cancellata è quella di Giuliano i cui pm vengono assorbiti dalla più grande procura d'Italia: quella di Napoli. Ora il ministro ha tempo fino a settembre per rendere operativi questi tagli, non prima, però, di recepire i pareri (non vincolanti ma politicamente determinanti) delle commissioni giustizia di Camera e Senato. A trattare la lista dei possibili tribunali da salvare in extremis potrebbero esserci anche due nuovi sottosegretari alla Giustizia la cui nomina il consiglio dei ministri ha messo in cantiere: si tratterebbe del giovane professor Antonio Gullo, attuale consigliere giuridico del ministro, e dell'ex prefetto Sabato Malinconico. (Corriere della sera - Dino Martirano)
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