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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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* REVISIONE DELLE CIRCOSCRIZIONI GIUDIZIARIE, IL GOVERNO PRONTO AD APPROVARE LO SCHEMA DI DECRETO DELEGATO. Previsti tagli radicali ed accorpamenti.
Sezioni: PRIMA FILA
Data di pubblicazione 10/06/2012
Intervento radicale per il taglio di tutte sezioni distaccate. In provincia di Salerno prevista la soppressione del Tribunale di Sala Consilina. Per le sezioni distaccate, e quella di Eboli in particolare, ancora incerti gli accorpamenti.

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Tribunalini, pronto il piano-tagli. Il ministero: sopprimere 33 uffici, 37 procure e 220 sezioni distaccate
(di Donatella Stasio - tratto da Il sole 24 ore - 10.6.2012)


Trentatre "Tribunalini" e 37 "Procurine": è questo il bilancio degli uffici giudiziari da tagliare, a cui si aggiunge il dato, inedito e clamoroso, dell'eliminazione di tutte le 220 sezioni distaccate esistenti. Un freno al nanismo giudiziario e (forse) anche al gigantismo con lo sdoppiamento dei Tribunali metropolitani di Roma e Napoli.
Il bilancio è contenuto nel corposo rapporto messo a punto dal capo del Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria Luigi Birritteri e ora al vaglio politico del ministro della Giustizia Paola Severino che lo ha ricevuto qualche giorno fa. La proposta, dunque, può subire qualche modifica prima di essere trasformata in decreto legislativo per dare piena attuazione alla legge delega sulla riforma della geografia giudiziaria, che ha già visto il taglio di 674 uffici del giudice di pace. Il testo potrebbe essere portato al Consiglio dei ministri già in settimana perché il tempo stringe: la delega, infatti, scade il 13 settembre e ciò significa che prima di quella data il decreto deve essere approvato dal governo, deve aver ottenuto (entro 30 giorni) i pareri obbligatori (ma non vincolanti) del Parlamento, deve tornare a Palazzo Chigi per il via libera definitivo ed essere firmato anche dal Capo dello Stato.
Il Rapporto è stato messo a punto in base ai criteri della legge delega e delle indicazioni del gruppo di lavoro insediato al ministero della giustizia (si veda Il Sole 24 ore del 12 aprile) che, sulla base di una serie di parametri, aveva già ridotto a 37 i possibili tagli rispetto ai 57 ipotizzati inizialmente. Il numero di 33 Tribunali e 37 Procure contenuto nella proposta è ancora inferiore e tuttavia, se non ci saranno altre riduzioni, resta una svolta epocale considerate le storiche resistenze - politiche, corporative, territoriali - nei confronti della riforma. Che per il governo è forse la più insidiosa perché rischia di scaricare su altre riforme pressioni rimaste inascoltate. Ben al di là delle preoccupazioni legittime, i mesi scorsi sono stati segnati da processioni a via Arenula, trattative, lettere, telefonate, proteste, documenti. Non solo: "Erinni" (nel senso di "furia") è stato il simpatico epiteto attribuito ai fautori della riforma.
I limiti imposti dalla delega (per esempio la cosiddetta "regola del 3" secondo cui in ogni distretto devono essere mantenuti almeno 3 Tribunali con relative Procure) hanno impedito di toccare realtà molto piccole come Potenza, Campobasso, Bolzano, Trento e altre. Dalle indiscrezioni trapelate, risulta che l'intervento più inviciso ha riguardato il Piemonte dove, su 8 Tribunalini, si propone di sopprimerne 6, tra cui Tortona e Casale Monferrato. Pinerolo e Ivrea sopravvivono al taglio ma solo per supportare il Tribunale di Torino che, a sua volta, assorbirà le relative Procure. Pinerolo diventerebbe quindi un Tribunale da 570mila abitanti (ne ha poco più di 200mila come Ivrea, che salirebbe a 500mila). Anche il Tribunale di Milano verrebbe alleggerito spostando parti del suo territorio a Busto Arsizio e a Lodi, mentre Vigevano e Voghera verrebbero accorpati a Pavia. In Umbria, è stato soppresso Orvieto ma mantenuto Spoleto che ha preso un pezzo di territorio di Perugia. A L'Aquila la situazione è congelata per tre anni in quanto zona terremotata; a Salerno, Vallo della Lucania è salvo per "la regola del 3" che, a Messina, salva anche Patti e Barcellona Pozzo di Gotto (mentre scompare Mistretta, il Tribunale più piccolo d'Italia e, forse, del mondo). Un discorso a parte meritano i Tribunali delle zone ad alta intensità mafiosa, come gli uffici calabresi e siciliani di Castrovillari, Rossano, Lamezia, Paola, Marsala e Sciacca: un ruolo decisivo per la loro conservazione potrebbe ancora giocarlo l'impatto con la criminalità organizzata. Infine i grandi Tribunali come Roma e Napoli potrebbero sdoppiarsi in Roma 2 e Napoli 2, proprio per evitare il gigantismo fonte di diseconomie tanto quanto il nanismo.
Ovviamente, il Rapporto suggerisce anche proposte alternative, su cui c'è massimo riserbo. Se invece fosse accolto e trasformato in decreto, consentirebbe di "movimentare" 461 magistrati e 7.000 dipendenti amministrativi. Il risparmio complessivo (al lordo del taglio dei giudici di pace) è stimato in 76 milioni di euro.

10 giugno 2012
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