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* ASTENSIONE DEI GIUDICI DI PACE DAL 12 AL 16 MARZO. L'UNAGIPA - ASSOCIAZIONE DI CATEGORIA - CHIEDE GARANZIE PREVIDENZIALI E TUTELA PER L'INDIPENDENZA. NO ALLA MEDIACONCILIAZIONE PER LE LITI MIORI
(Il Sole 24 Ore)ROMA. Cinque giorni dal 12 al 16 marzo. Nuovo sciopero in vista per i giudici di pace, tornati sul piede di guerra per avere risposte su due richieste storiche della categoria: tutela previdenziale e garanzia dell'indipendenza. I 2.300 giudici onorari avevano già iniziato un'astensione dalle udienze tra novembre e dicembre dello scorso anno, uno sciopero di 12 giorni poi interrotto come segno di buona volontà dopo la nomina del neo Guardasigilli, Paola Severino.
Dialogo difficile con via Arenula Da allora, sottolinea i presidente dell'Unione nazionale Giudici di pace, Gabriele Longo, «siamo in attesa di un segnale di attenzione da parte di via Arenula, ma finora inutilmente. La nostra categoria si occupa di 2,5 milioni di procedimenti ogni anno, ed ha competenze ormai stabilizzate: vogliamo una riforma che superi l'attuale precariato che caratterizza i giudici di pace». Dalla Guardasigilli, aggiunge, «abbiamo avuto uno scambio di lettere positivo, ma da ultimo ha rimandato ogni possibile intesa alle scelte che il Parlamento vorrà fare definendo i contenuti di una legge delega per la riforma della nostra attività». Ma allora, conclude, sarà forse troppo tardi per far sentire le nostre ragioni: per questo scendiamo in piazza e fermiamo le udienze». (ANSA) ROMA - I giudici di pace incroceranno le braccia per cinque giorni, dal 12 al 16 marzo. Protestano contro il mancato riconoscimento della tutela previdenziale e assistenziale e della garanzia d’indipendenza. Ma anche contro l' ''irrazionale'' riduzione dei loro uffici e l’obbligatorieta' della mediazione anche per cause di minor valore. La conferma dello sciopero, in una lettera inviata al premier Monti e al Guardasigilli Severino dall'Unione nazionale dei giudici di pace.
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