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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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* O.U.A STATI GENERALI: ASTENSIONE 23 E 24 FEBBRAIO. SUCCESSIVE INIZIATIVE A MARZO. CONGRESSO STRAORDINARIO 9 E 10 MARZO.
Sezioni: PRIMA FILA
Autore Avv. Enrico Tortolani
Data di pubblicazione 27/01/2012
Due giorni di astensione dalle udienze, il 23 e il 24 febbraio per rispondere agli attacchi del Governo, con la replica di una settimana a ridosso del Congresso straordinario indetto per il 9 e 10 marzo a Roma o a Napoli.

L'Organismo unitario dell'avvocatura chiama a raccolta i suoi stati generali e mette a punto un documento con il quale si impegna a ingaggiare un duro braccio di ferro con l'esecutivo, accusato di aver assestato, a partire dalla manovre estive fino a oggi, dei colpi mortali alla categoria.


Scontenti delle modifiche - Le modifiche messe a punto dal Consiglio dei ministri di oggi lasciano inalterata l'insoddisfazione degli avvocati. Non basta, infatti, lo "sconto" fatto sui mesi di tirocinio da fare all'interno dell'Università, che passano da 18 a sei né, tantomeno la possibilità per lo Stato di stabilire i parametri della liquidazione del giudice, per supplire all'abolizione delle tariffe forensi. Restano quindi in piedi le quattordici mosse previste, dalla carta. Lo sciopero è solo uno di questi.

"All'escalation del Governo, che ha già fatto sei decreti contro di noi – afferma il presidente dell'Oua Maurizio de Tilla – risponderemo con un'escalation della protesta. L'intervento dello stato nella liquidazione del giudice non è prevista neppure in Russia. Questo ci rende ancora più arrabbiati". Pollice verso alle modifiche anche dai penalisti. "L'amputazione dei mesi di praticantato messa a punto in giornata – afferma il presidente dell'Ucpi Valerio Spigarelli – è la prova dell'improvvisazione con cui si procede nell'affrontare una materia che deve tornare in sede legislativa con l'approvazione della riforma forense. Domani a Venezia decideremo le nostre forme di protesta, sciopero compreso"

Gli avvocati diserteranno le aule giudiziarie il 23 e il 24 febbraio, mentre nelle stesse giornate occuperanno, simbolicamente gli uffici giudiziari. Non mancano le manifestazioni di piazza, indette per domani a Milano e il 23 gennaio a Napoli. Ancora una manifestazione, questa volta oltre confine, ci sarà a Strasburgo in coincidenza con l'approvazione della direttiva professioni.

L'udienza dal Papa - In mezzo al clamore della protesta ci sarà anche un'occasione di "raccoglimento", il 22 febbraio quando una delegazione di 200 avvocati, compresi i presidenti di Oua e Cnf saranno ricevuti dal Papa, aspettandosi, come confida il presidente del Cnf Guido Alpa, almeno una parola di conforto dal Pontefice. Al presidente del consiglio Mario Monti e ai presidenti di Camera e Senato gli avvocati si dicono pronti a inviare una valanga di fax di protesta. Una retromarcia parziale c'è stata invece in merito all'idea di disertare le cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario.

Le inaugurazioni dell'anno giudiziario - Nei distretti di Corte d'Appello gli avvocati saranno presenti solo il tempo strettamente necessario a leggere un documento, lo stesso che sarà letto dal presidente Guido Alpa nel corso della cerimonia in Cassazione. "La battaglia sarà dura ma inevitabile – spiega il presidente del Cnf – perché è scandalosa la previsione del tirocinio all'interno dell'Università. Più complesso il discorso sulle tariffe. L'abolizione è una compressione della libertà contrattuale. Noi le abbiamo comunque aggiornate e le proporremo nel contratto, come avviene in campo internazionale, come clausole negoziali non soggette al controllo di abusività. Se l'Antitrust aprirà una procedura, ci difenderemo".
(di Patrizia Maciocchi - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/OUIC7)


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Due giorni di sciopero, il 23 e il 24 febbraio, più un'altra settimana di astensioni dal lavoro all'inizio di marzo, sit-in di protesta davanti a Palazzo Chigi, Palazzo Madama e Montecitorio, l'occupazione simbolica degli uffici giudiziari. La posizione degli Avvocati è emersa al termine dell'assemblea di oggi dell'Oua, Organismo Unitario dell'Avvocatura. “La decisione di astenersi dalle udienze - sottolineano dall'Oua - è il risultato dell'atteggiamento del governo che ha deciso di andare avanti su una strada che l'avvocatura non condivide. Con le misure decise speriamo che l'esecutivo si decida ad andare incontro alle aspettative e alle richieste degli Avvocati italiani. Si vuole ridurre la funzione costituzionale dell'avvocato - denunciano i rappresentanti dell'Oua nel documento con cui hanno proclamato la mobilitazione - a una mera attività mercantile, mortificando lo stesso diritto del cittadino alla difesa". Gli Avvocati contestano anche i provvedimenti sulla giustizia varati in via d'urgenza dall'esecutivo, giudicandoli "afflittivi" per la categoria e per i cittadini. "Con le misure decise - afferma l'Oua - speriamo che il governo si decida ad andare incontro alle aspettative e alle richieste degli Avvocati italiani". Sulle barricate anche il giovani avvocati. “Ci attendiamo che la versione definitiva del Decreto Legge sulle liberalizzazioni - dichiara Dario Greco, presidente dell'Aiga, Associazione italiana dei giovani avvocati - sia differente da quella circolata negli ultimi giorni e che si esca dall’intento inutilmente punitivo nei confronti degli avvocati, con l’abolizione definitiva delle tariffe professionali, che oggi costituiscono soltanto un parametro di riferimento, sempre derogabile delle parti. Esse, però, sono necessarie a tutela del cittadini nella fase della liquidazione giudiziale delle spese legali in sentenza a carico di chi ha perso la causa”. A giudizio del leader dei legali under45 “Vi sono settori dell’economia che necessitano di vere liberalizzazioni, quali i trasporti, l’energia e le frequenze radiotelevisive; e poi vi è il settore delle compravendite immobiliari, illogicamente riservate a 4.700 notai in Italia, con costi per l’utenza molto spesso ingiustificati ed esorbitanti. Aumentare di 1.500 unità la pianta organica dei notai è una misura inadeguata ed inutile, visto che per svolgere un concorso di notaio occorono circa 5 anni e non si riesce a coprire tutti i posti disponibili». Secondo Greco «la vera liberalizzazione è quella di consentire agli altri liberi professionisti di redigere gli atti di compravendita, le costituzioni di società, le autentiche degli atti, smantellando il monopolio notarile. Questo consentirebbe una vera concorrenza nel settore con un reale abbattimento dei costi per gli utenti”. E dalla Cassa Forense arriva la piena adesione alle proteste degli avvocati a difesa le Casse previdenziali e i diritti degli avvocati. “Adesione alle iniziative dell’Assemblea Nazionale dell’Avvocatura – dice Alberto Bagnoli, presidente dell’Ente che annuncia la sua presenza alla manifestazione nazionale del 1° marzo a Roma assieme ai professionisti - oltre alle proteste, tuttavia stiamo lavorando anche alle proposte. Presenteremo al Parlamento norme per modificare gli interventi impropri sulle Casse previdenziali private e sulle liberalizzazioni selvagge. Condividiamo le preoccupazioni dell’Avvocatura e aderiamo a tutte le iniziative che verranno organizzate – continua Bagnoli – nell’incontro organizzato mercoledì scorso con Cup e Adepp è emerso che il livello di preoccupazione dei professionisti è alto ed è per questo che abbiamo deciso di mantenere alto anche il livello di allerta. Sono in programma iniziative congiunte a livello nazionale che culmineranno in una manifestazione nazionale in programma per il 1° marzo – prosegue il Presidente dell’Ente previdenziale degli avvocati – la nostra idea è quella di portare la protesta in rete, così da permettere la partecipazione di tutti gli Ordini nazionali”. Gli avvocati sono ostaggio di una politica di pregiudizi, che rischia di nuocere sia sul piano professionale che su quello previdenziale. A preoccuparci sono soprattutto due temi, il tirocinio e le società dei professionisti – spiega Bagnoli – riguardo al primo punto, sembra che il Governo voglia prolungare il tempo di tirocinio nelle Università, una decisione che rischia di gettare nel mondo del lavoro avvocati impreparati e incapaci di svolgere la professione”.

(TRATTO DA MONDOPROFESSIONNISTI.EU AUTORE L.BERLIRI)
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