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* * IL FALLIMENTO DELLA MEDIACONCILIAZIONE * * di Matteo Santini ( Avvocato Foro di Roma)
"Se si afferma che la media conciliazione ci viene imposta dall’Europa non facciamo altro che mistificare la realtà. La media conciliazione obbligatoria rappresenta un indebito ostacolo al libero accesso dei cittadini alla giustizia ... Quella che doveva essere un’opportunità di lavoro per i giovani professionisti si è rivelata un grande bluff..."
La Direttiva 2008/52/CE Del Parlamento Europeo del 21 maggio 2008 relativa a determinati aspetti della mediazione in materia civile e commerciale all’articolo 5 sancisce che: “L’organo giurisdizionale investito di una causa può, se lo ritiene appropriato e tenuto conto di tutte le circostanze del caso, invitare le parti a ricorrere alla mediazione allo scopo di dirimere la controversia. Può altresì invitare le parti a partecipare ad una sessione informativa sul ricorso alla mediazione se tali sessioni hanno luogo e sono facilmente accessibili. La presente direttiva lascia impregiudicata la legislazione nazionale che rende il ricorso alla mediazione obbligatorio oppure soggetto a incentivi o sanzioni, sia prima che dopo l’inizio del procedimento giudiziario, purché tale legislazione non impedisca alle parti di esercitare il diritto di accesso al sistema giudiziario”. In tutte gli Stati Europei è attribuito all’organo giudicante il potere – dovere di tentare la conciliazione. Nei Paesi Europei, le nuove procedure che disciplinano la presenza di un soggetto terzo conciliatore prevedono che l’attività si svolga comunque sempre all’interno del processo (spesso i conciliatori vengono considerati come ausiliari e collaboratori del giudice). Le procedure di conciliazione stragiudiziale che si collocano al di fuori del processo non assumono praticamente mai il carattere della obbligatorietà, proprio per evitare una crescita esponenziale di forme private e amministrate di conciliazione, offerte da enti privati. Ad ogni modo in tutti gli Stati Europei viene rivolta una specifica attenzione alla professionalità e alla formazione dei conciliatori a differenza di quanto avviene in Italia dove un “geometra” (con tutto il rispetto per la categoria) può essere investito come mediatore, di una controversia di particolare complessità giuridica e di ingente valore (a me personalmente non verrebbe mai in mente di avventurarmi nel redigere una mappa catastale). Le esperienze Europee ci insegnano che sia nella conciliazione giudiziale che in quella stragiudiziale le controversie di un certo valore o di particolare complessità non possono che avere il Giudice quale naturale interlocutore fin dall’inizio della controversia. Se si afferma che la media conciliazione ci viene imposta dall’Europa non facciamo altro che mistificare la realtà. La media conciliazione obbligatoria rappresenta un indebito ostacolo al libero accesso dei cittadini alla giustizia. A livello applicativo l’istituto si è rivelato in questi primi mesi di applicazione assolutamente fallimentare. Quella che doveva essere un’opportunità di lavoro per i giovani professionisti si è rivelata un grande bluff; aspiranti mediatori costretti a sborsare ingenti somme per frequentare i corsi formativi (con grande felicità degli enti formativi), con ritorni economici irrisori o comunque ben al di sotto delle iniziali aspettative. Lungi dal divenire uno strumento deflattivo dei procedimenti giudiziari, la media conciliazione ha provocato esclusivamente un notevole aumento dei costi di accesso alla giustizia che, unito agli aumenti del contributo unificato disposti dagli ultimi provvedimenti, ha di fatto impedito ai cittadini di esercitare il diritto di agire in giudizio per la tutela dei propri diritti. Il procedimento conciliativo dovrebbe avere natura pienamente facoltativa, non sussistendo alcun onere di attivazione o partecipazione, né – ovviamente – alcuna sanzione a carico dell’attore o del convenuto che non compaiano o, comparendo, tengano comportamenti anticonciliativi. Inutile dire “l’avevo detto”; pensiamo al futuro; per fortuna in Italia esiste un organo garante dell’applicazione della Costituzione che si chiama Corte Costituzionale. Mi piacerebbe essere smentito da qualche collega conciliatore; mi piacere ascoltare le parole rassicuranti di qualche collega che possa affermare che per lui la media conciliazione ha determinato un miglioramento della propria posizione economica. Purtroppo è accaduto il contrario. Una valanga di messaggi di persone insoddisfatte. In 10 anni di professione non mi era mai accaduto di vedere una categoria così unita su un singolo tema. La contrarietà alla media conciliazione obbligatoria. Se voglio conciliare lo decido io, nessuno può impormelo ! Dedicato a chi protesta e non a chi fa finta di protestare. Dedicato a chi, oltre a protestare propone soluzioni alternative ed utilizza la penna per predisporre gli atti giudiziari per la tutela dei diritti della nostra categoria. Ad maiora !
Data: Giovedi 01 Dicembre 2011 |