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* O.U.A. - PROFESSIONI: SÌ ALLA RIFORMA FORENSE RICONOSCENDO AGLI AVVOCATI IL RUOLO DI SOGGETTO COSTITUZIONALE * ABOLIRE LA BERSANI CON IL RIPRISTINO DEI MINIMI DI TARIFFA * DE TILLA, PRESIDENTE OUA: “NON SI POSSONO ESPELLERE DAGLI ALBI I GIOVANI AVVOCATI IN GRAVI DIFFICOLTÀ ECONOMICHE” COMUNICATI STAMPA.
COMUNICATI STAMPA
L’Organismo Unitario dell’Avvocatura-Oua interviene sui temi caldi del confronto politico sulle libere professioni, sui progetti di legge in discussione in Parlamento sull’ordinamento forense e su quelli avanzati in queste settimane dal Governo sulle liberalizzazioni. «Innanzitutto la riforma dell’ordinamento forense va portata avanti con speditezza – sottolinea il presidente Oua, Maurizio de Tilla – allo stesso tempo va riconosciuto all’avvocatura il ruolo di soggetto costituzionale. La riforma in itinere contiene l’abrogazione della Bersani prevedendo i minimi di tariffa, il ripristino del divieto del patto di quota lite, l’esclusione di soci di capitale, l’incompatibilità tra impresa e esercizio della professione». «Va eliminato qualunque collegamento, ai fini dell’iscrizione, tra iscrizione e reddito professionale. Non si possono espellere dagli albi giovani avvocati che non hanno più nemmeno adeguati mezzi di sostentamento». «Infine – conclude de Tilla – è giunto il momento di mettere in cantiere seri cambiamenti per ridare slancio alla professione forense aprendo le porte a riforme che consentano la partecipazione estesa a tutti». Roma, 26 luglio 2011 * * * * * * L’OUA rilancia l’istituzione del Forum permanente delle professioni, nel quale tutte le organizzazioni delle professionisti, senza divisioni, potranno sottoporre alla Politica un progetto comune di modernizzazione del settore in linea con quelle direttive europee molte volte citate quando si affronta il tema del rilancio della competitività nel nostro Paese: «Per modernizzare le libere professioni –spiega il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla - senza stravolgerne la natura, senza confondere professioni intellettuali e impresa e distinguendo, come indicano le stesse direttive europee, tra mondo anglosassone (common low) e mondo latino (civil low), è opportuno mettere da parte gli ideologismi e le ortodossie, e coniugare, invece, pragmatismo e una visione di futuro. Il mondo delle professioni rappresenta più di due milioni di lavoratori della conoscenza e altri due milioni nell’indotto: sono un pezzo importante dell’economia italiana, non un freno. Gli avvocati, e i professionisti in generale, non ci stanno a essere il capro espiatorio dei mali del Paese, dell’incapacità da parte della Politica e del mondo dell’Impresa di costruire forti iniziative per un serio rilancio economico e industriale del sistema-Italia». Il presidente Oua ricorda, inoltre, che tutti i provvedimenti fin qui varati per favorire i giovani professionisti, si sono dimostrati fallimentari, a partire dalla stessa legge Bersani ancora in vigore: «Non bisogna, inoltre, dimenticare – aggiunge - che qualsiasi modifica e/o riforma ordinamentale deve aprirsi alle istanze delle nuove generazioni che non possono essere emarginate ed escluse dal processo di formazione con previsioni verticistiche e non equamente partecipate». «Alla Conferenza Nazionale dell’Avvocatura, convocata dall’OUA per il 25 e 26 novembre – conclude de Tilla - saranno invitate tutte le componenti dei liberi professionisti e i delegati al precedente Congresso Forense di Genova, per adottare iniziative e determinazioni di ampia respiro, a partire appunto dall’istituzione di un Forum permanente delle Professioni per la riforma del settore» Roma, 27 luglio 2011 |