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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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* MANOVRA CORRETTIVA - L'annuncio di Giulio Tremonti alla presentazione del dl 98/11, ( in G.U. il 6/7 ).Il governo riformerà le professioni Una commissione ad hoc studierà come liberalizzare il settore. * Il testo del decreto.
Sezioni: PRIMA FILA
Data di pubblicazione 09/07/2011


Il governo esce allo scoperto sugli ordini. «Vogliamo entrare seriamente nel campo delle
professioni», ha detto ieri il ministro dell'economia nel corso della conferenza stampa di
presentazione della Manovra correttiva (decreto legge 98/2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
n. 155 di ieri) . Giulio Tremonti ha aggiunto che «saranno avviate attività preliminari di studio
coinvolgendo anche gli organismi internazionali». E in tal senso, «contatti già ci sono stati con
l'Ocse e la commissione Europea». Trova così un suo fondamento la previsione all'articolo 29 del
decreto che prevede l'istituzione presso il ministero della giustizia di una «Alta commissione per
formulare proposte in materia di liberalizzazione dei servizi» composta da esperti nominati da
diversi ministri (giustizia, economia, sviluppo economico e lavoro), dalla Commissione europea,
dall'Ocse e dal Fondo monetario internazionale e che dovrà terminare i lavori entro sei mesi
dall'entrata in vigore del provvedimento. Con la sua uscita Tremonti risponde così al Comitato
unitario delle professioni coordinato da Marina Calderone che ancora ieri, tramite ItaliaOggi,
chiedeva al governo di fare chiarezza sul tema considerando che il Cup aspetta da un anno una
risposta dal ministro della giustizia Angelino Alfano (si veda ItaliaOggi di ieri). Ad alimentare un
botta e risposta a distanza erano state due dichiarazioni, dal significato opposto, di due esponenti
dell'esecutivo. Se da un lato il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, infatti, difendeva a Bologna il
sistema ordinistico ammettendo semmai la necessità di un aggiornamento normativo. Dall'altro a
Milano il sottosegretario all'economia, Luigi Casero, nella stessa giornata di lunedì andava oltre il
semplice restyling e annunciava la volontà del governo di procedere in poche settimane con
liberalizzazioni incisive per tutte le professioni (si veda ItaliaOggi del 5/7/2011). La memoria
dunque torna al disegno di legge delega, circolato durante il consiglio dei ministri del 30 giugno,
contenente una serie di misure che, se approvate, sarebbero destinate a mandare in soffitta il sistema
ordinistico così come conosciuto fino ad oggi. Nel ddl in questione (si veda ItaliaOggi del 1/7/2011)
si prevede non a caso che per esercitare le professioni di avvocato, dottore commercialista ed
esperto contabile basterà un periodo di praticantato senza più passare per l'esame di stato. Ma non
solo, via qualsiasi riferimento tariffario (nemmeno indicativo) e vincoli vari sulla pubblicità.
Appreso l'annuncio del ministro dell'economia, dai rappresentanti delle categorie sono subito
arrivate le prese di posizione. «Gli ordini», ha commentato la presidente del Cup Marina Calderone,
«confidano nell'opera di Angelino Alfano che, in qualità di ministro della giustizia, è vigilante
sull'attività della maggior parte degli ordini e a cui le professioni hanno presentato più di un anno fa
un progetto di riforma. Siamo, pertanto, pronti a riprendere i dialogo con i tecnici e ad arrivare ad
una pacchetto di misure che possa dare nuovo vigore al comparto e che valorizzi e non penalizzi i
più giovani». Disponibilità al confronto arriva anche dal numero uno dei commercialisti, ma fino ad
un certo punto. «Siamo pronti a discutere tutto», ha sottolineato Claudio Siciliotti, «ma non
sull'abolizione dell'esame di stato che non è una barriera all'ingresso ma un requisito di
professionalità. La nostra professione è in linea con le esigenze della concorrenza. L'unica cosa che
non vogliamo è che si arrivi di fatto ad una deregulation». (Italia Oggi 7/7/2011 Ignazio Marino)
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