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* MEDIAZIONE OBBLIGTORIA. L'O.U.A. INCASSA L'APPOGGIO DELL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI.
Mediazione obbligata: critici anche i magistrati La mobilitazione dell‟Organismo unitario dell‟avvocatura (Oua) contro l‟obbligatorietà della mediazione civile, incassa l‟appoggio dai vertici dell‟associazione magistrati. “Dal presidente dell‟Anm, Luca Palamara, arriva – si legge in una nota dell‟Oua – un‟ulteriore conferma della corretta posizione tenuta dall‟Oua contro l‟obbligatorietà della mediaconciliazione: è lesiva dei diritti dei cittadini, limita l‟accesso alla giustizia, mette fuori gioco il ruolo dei giudici ed è palesemente incostituzionale e contraria alla Carta Europea dei diritti fondamentali”. Anche la magistratura dunque sembra condividere le preoccupazioni dell‟avvocatura. “Non siamo quindi degli oltranzisti, come qualcuno vorebbe rappresentare la nostra battaglia – afferma Maurizio de Tilla, presidente dell‟Organismo unitario – ma dei portatori di un‟idea di giustizia da riformare nella direzione dell‟efficienza, della modernità, preservando, però, la vocazione pubblica e di accesso universale per i cittadini”. La dichiarazione di de Tilla segue le affermazioni del presidente dell‟Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, al convegno nazionale dal titolo ”Mediazione: fra efficienza e competitivita” , organizzato ieri a Roma dal ministero della Giustizia. L‟Oua, che in questi giorni ha raccolto le delibere di appoggio alla protesta di 150 ordini (su 165) territoriali e delle associazioni forensi (il prossimo sciopero è il 23 giugno a Napoli), a questo proposito critica la scelta del Guardasigilli di organizzare un dibattito nazionale con una platea principalmente composta dai mediatori e da società che hanno interessi economici nelle business della conciliazione. “È gravissimo – dice de Tilla – che si progetti un dibattito con una platea prevalentemente „amica‟, evitando così il confronto con chi avanza da mesi critiche e osservazioni nel merito della mediaconciliazione, chiedendo unanimemente, tra le altre questioni, l‟eliminazione dell‟obbligatorietà. Oggi è giunta anche la presa di posizione dell‟Anm, ma il ministro Angelino Alfano forse preferisce il plauso dei mediatori, non il consenso di chi opera in prima linea nei tribunali tutti i giorni”. |