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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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*La Corte di giustizia U.E. boccia il reato di inottemperanza all'ordine di allontanaento. Immigrazione clandestina, una sentenza in linea con i principi della Costituzione italiana. Comunicato dell’Unione Camere Penali.
Sezioni: PRIMA FILA
Data di pubblicazione 30/04/2011
L'Unione Camere Penali accoglie favorevolmente la decisione della Corte di Giustizia che ha bocciato la norma italiana che sanziona penalmente l’inottemperanza all'ordine di allontanamento del Questore: reato che l'Unione aveva già definito frutto di scelte autoritarie tese unicamente a criminalizzare la mera disubbidienza a prescindere dal disvalore della condotta. Di seguito il comunicato della Giunta e le relativa agenzie di stampa.




COMUNICATO STAMPA



“Una sentenza attesa, che certifica la mancanza di proporzionalità ed equilibrio nelle scelte di gestione dei flussi immigratori in chiave esclusivamente repressiva”. L’Unione delle Camere Penali accoglie “con favore” la decisione con la quale la Corte di giustizia della Ue ha bocciato la norma italiana che prevede il reato di inottemperanza all'ordine di allontanamento del Questore. “Al momento della entrata in vigore della legge che introduceva tale reato l'Unione delle Camere Penali sostenne che tale scelta rischiava di indirizzare il nostro sistema penale verso logiche di natura autoritaria, tese a criminalizzare la mera disubbidienza, “a prescindere” dal disvalore oggettivo della condotta. Non più tardi di due mesi fa – si legge in una nota della giunta dell’Unione – avevamo invitato gli avvocati ed i magistrati ad eccepire l’incompatibilità tra la normativa interna e la direttiva comunitaria sui rimpatri: oggi questa sentenza conferma la bontà della nostra posizione e restituisce centralità ai diritti fondamentali dell’individuo”.
Occorre ora che “il governo e tutte le forze politiche ne prendano atto. Il nostro auspicio – conclude la giunta dell’Unione delle Camere Penali – è che si rimetta l’individuo al centro di ogni politica di gestione dei flussi migratori. Che ci si convinca definitivamente, specie in tempi di emergenza umanitaria, che l’immigrazione non può essere mai governata ricorrendo al volto duro della legge penale, che resta (al di là della compatibilità o meno con il diritto comunitario) uno strumento da adottare per reprimere solo condotte che offendono beni primari costituzionalmente garantiti e non come illusoria panacea di qualsiasi problema di sicurezza pubblica”.

Roma, 28 aprile 2011
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