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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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* Intervento sull'astensione dei Giudici di Pace dal 4 all'8 aprile 2011. * IN UFFICIO PER SPEIGARE LO SCIOPERO * di Vincenzo Crasto - Presidente Angdp.
Sezioni: EVENTI E VARIE
Data di pubblicazione 31/03/2011

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Lo sciopero proclamato dalla Associazione nazionale giudici di pace per la settimana prossima dal 4 all'8 aprile coinvolgerà l'intera magistratura onoraria, ovvero quella su cui di fatto grava la maggior parte del contenzioso nel nostro Paese. Migliaia di magistrati si asterranno dalle udienze e pertanto non si celebreranno oltre 200 mila processi. Siamo profondamente dispiaciuti per il disagio arrecato ai cittadini, ma se siamo giunti a quella che da sempre riteniamo una extrema ratio ciò è dovuto al mancato rispetto degli impegni assunti dal governo in ordine alla riforma della magistratura, attesa da oltre un decennio, che ha reso insostenibile la situazione. Durante i giorni dell'astensione in tutta Italia i magistrati di pace saranno nei rispettivi uffici per incontrare i cittadini e per spiegare, con apposite conferenze stampa, le ragioni della protesta.
Magistrati da oltre 15 anni sono trattati dallo Stato come lavoratori in nero, privi di coperture previdenziali ed assistenziali.
I soli giudici di pace trattano oltre il 50% del contenzioso in materia civile, si occupano della delicata materia dell'immigrazione e celebrano i processi celermente, potremmo dire che già attuano il processo «breve» (in media un giudizio dura meno di un anno), ma non godono di alcuna tutela in caso di maternità, malattia e infortuni sul lavoro e non godono di ferie retribuite.
Inoltre sono lavoratori a termine la cui permanenza nelle funzioni dipende da un atto discrezionale dell'esecutivo, che attualmente si estrinseca in una proroga anche trimestrale. Protestiamo contro il mancato rispetto dell'impegno di assicurare la continuità del mandato. Solo con tale riforma riteniamo possibile garantire la necessaria autonomia ed indipendenza del giudice e quindi il rispetto del diritto del cittadino ad una giustizia giusta ed efficiente. L'attuale status dei magistrati di pace ed onorari è in palese contrasto con la Carta costituzionale e le norme comunitarie in tema di magistrati onorari ed è altresì gravemente lesivo della dignità, dell'autonomia e dell'indipendenza del giudice di pace, magistrato appartenente all'ordine giudiziario, la cui funzione è espressamente prevista nella Carta costituzionale all'art. 116 e su cui gravano i medesimi doveri dei giudici di carriera. Vani sono stati vari ordini del giorno con cui la Camera impegnava l'esecutivo ad avviare in modo concreto una riforma organica che assicuri la stabilizzazione dei magistrati di pace, in linea con le direttive comunitarie in materia di trattamenti riservati ai giudici onorari, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e la Carta di Strasburgo. La protesta ha altresì ad oggetto il mancato adeguamento dell'indennità secondo gli indici Istat, come previsto dalla legge istitutiva 374/91, ma mai avvenuto dal 1999 ad oggi, per cui mentre altri impiegati pubblici hanno goduto di aumenti fino al 35% del proprio reddito ai magistrati di pace non è stato riconosciuto alcunché.
La proclamazione dell'astensione ha dato la sveglia. Un primo risultato è stata la presa d'atto da parte della commissione giustizia del Senato della necessità, a tre anni dall'inizio della legislatura, di affrontare il tema. E' infatti ripreso, dopo il via libera del governo, l'esame congiunto di alcuni progetti di legge d'iniziativa parlamentare di riforma della giustizia di pace ed onoraria che giacevano in Parlamento. Alcuni presentano profili particolarmente interessanti. Mi riferisco ad esempio, alle proposte dei senatori Berselli, Mugnai e Valentino.
Ci rivolgiamo alle forze politiche in Parlamento. Esse devono procedere senza ulteriore indugi. È in gioco il futuro di una magistratura efficiente. È in gioco il futuro della giustizia nel nostro Paese.
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