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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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* O.U.A.: ASTENSIONE DALLE UDIENZE DEGLI AVVOCATI DAL 16 AL 22 MARZO 2011 CONTRO OBBLIGATORIETA' DELLA MEDIACONCILIAZIONE E ROTTAMAZIONE CAUSE CIVILI. ASSEMBLEA GENERALE A ROMA IL 16 MARZO. In allegato il codice di autoregolamentaione delle astensioni.
Sezioni: PRIMA FILA
Autore Avv. Enrico Tortolani
Data di pubblicazione 06/03/2011
A un mese esatto dall'entrata in vigore della mediaconciliazione – che debutterà il prossimo 20 marzo – l'opposizione della classe forense prende le strade di una protesta pubblica, di una serie di ricorsi giuridici, ma anche del tentativo "istituzionale" di collaborare a rendere esecutiva una legge nata sotto i peggiori auspici. L'Oua venerdì sera, al termine di una lunga riunione, ha deciso di tornare «dopo molti anni» allo sciopero delle toghe: i legali si asterranno dalle udienze proprio a cavallo dell'entrata in vigore della mini riforma civile, dal 16 al 21 marzo. «L'obbligatorietà della mediaconciliazione è sbagliata e incostituzionale – ha detto il presidente Maurizio De Tilla – è inaccettabile la bozza del ddl per la "rottamazione" dell'arretrato giudiziario. Il progetto del ministro Alfano è limitare l'accesso alla giustizia civile per i cittadini e costruire un sistema a misura dei poteri forti e a scapito dei cittadini comuni». (da Il Sole 24 Ore)
GLI AVVOCATI IN SCIOPERO CONTRO LA “ROTTAMAZIONE” DELLA GIUSTIZIA CIVILE E L’OBBLIGATORIETÀ DELLA MEDIACONCILIAZIONE: SI VUOLE COSTRUIRE UNA GIUSTIZIA A FAVORE DEI POTERI FORTI E A DISCAPITO DEI CITTADINI COMUNI E PIU’ DEBOLI.

L’OUA PROCLAMA L’ASTENSIONE DI TUTTI GLI AVVOCATI DA TUTTE LE UDIENZE DAL 16 AL 22 MARZO.

ASSEMBLEA NAZIONALE A ROMA IL 16 MARZO.



Maurizio de Tilla, presidente Oua: “L’obbligatorietà della mediaconciliazione è sbagliata ed incostituzionale. Inaccettabile la bozza del ddl per la “rottamazione” dell’arretrato giudiziario. Il progetto del ministro Alfano è limitare l’accesso alla giustizia civile per i cittadini e costruire un sistema a misura dei poteri forti e a scapito dei cittadini comuni”.
L’organismo di rappresentanza politica dell’avvocatura, Oua, nel corso dell’assemblea dei delegati, a Roma, con la partecipazione di numerosi presidenti e rappresentanti degli ordini degli avvocati e delle associazioni forensi, ha approvato un deliberato (di seguito) che prevede la proclamazione dell’astensione dalle udienze dal 16 al 22 marzo, un’assemblea nazionale a Roma il 16 marzo e un calendario di iniziative in tutto il Paese contro l’obbligatorietà della mediaconciliazione e la proposta governativa di “rottamazione” dell’arretrato giudiziario nel civile.

Maurizio de Tilla, presidente Oua, alla fine dei lavori, ha dichiarato: «Gli avvocati sono uniti contro il progetto di costruire una giustizia civile a uso e consumo dei “poteri forti” e a scapito dei diritti dei cittadini. Rapida per alcuni, inaccessibile per altri. Soprattutto per i meno abbienti.
Da un lato l’obbligatorietà della mediaconciliazione, dall’altro l’affidamento a 600 cosiddetti “ausiliari” di migliaia di cause arretrate, sono parte di un’idea sbagliata di risolvere i problemi della macchina giudiziaria. L’Oua da mesi avanza proposte che hanno incontrato un consenso unanime e trasversale da parte di tutti gli operatori del sistema giustizia, compresa l’Anm. E invece, rimangono ancora sul tavolo, inascoltati dal guardasigilli tanto il “Decalogo per la riorganizzazione della macchina giudiziaria” quanto il “Patto per la Giustizia e per i cittadini”. Vere soluzioni ai problemi dell’eccessivo accumulo di contenzioso e alla lunghezza dei processi».
Nel documento approvato dall’Oua si spiega come il disegno del ministro di Giustizia si espliciti attraverso “l'approvazione del decreto legislativo n. 28/2010 in tema di conciliazione obbligatoria con l'esclusione dell'assistenza necessaria dell'avvocato e con illegittima limitazione del diritto del cittadino all'accesso della giustizia e attraverso il disegno di legge preannunciato dal Ministro della Giustizia, in Consiglio dei Ministri, che prevede lo smaltimento del carico giudiziario civile con sentenze senza motivazione, perenzione dei processi in appello ed in Cassazione, limitazione dei diritti di difesa con inaccettabili deterrenti di natura economica ed il reclutamento senza selezione di 600 ausiliari.”
In particolare nella delibera si sottolinea come “la media-conciliazione obbligatoria, confermata in vigore e in funzione per un numero spropositato di processi all'anno (quasi 500.000), limita il diritto del cittadino all'accesso alla giustizia con scelte inadeguate che impongono costi non giustificati anche per chi vuole accedere direttamente al giudizio, e comportando la possibilità di concludere il tentativo di conciliazione con una proposta che può avere effetti negativi per la parte vittoriosa in giudizio”.
Inoltre si denuncia “che il Governo con la presentazione di un maxi-emendamento al "Decreto mille proroghe", votato con la fiducia, ha disatteso il parere della Commissione Giustizia del Senato che proponeva lo slittamento dell'obbligatorietà della media-conciliazione in attesa delle modifiche legislative ed ha, inoltre, contrastato ed eluso l'emendamento approvato dalle Commissioni Riunite Bilancio ed Affari Costituzionali di proroga per tutte le materie”.
Infine il nodo dell’evidente incostituzionalità. Secondo l’Oua la prevista obbligatorietà della mediaconciliazione è viziata per eccesso di delega e per contrasto con l’art. 24 della Costituzione.
«Gli avvocati italiani saranno uniti e compatti – conclude de Tilla – e insieme ai cittadini e ai parlamentari che in questi mesi hanno condiviso le nostre osservazioni e preoccupazioni, cui va il nostro ringraziamento, contrasteremo un’idea sbagliata ed esclusiva della giustizia civile che penalizza i cittadini e rimanda ancora una volta il grande appuntamento con una vera e necessaria riforma del settore, quella che garantisce il buon funzionamento della macchina giudiziaria italiana. Per tutte queste ragioni dopo molti anni convochiamo un’astensione dalle udienze così decisa (dal 16 al 22 marzo), l’ultima volta è stata contro il decreto Bersani».

* * *

LA DELIBERA INTEGRALE DELL’OUA

L'Assemblea dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura Italiana riunitasi in data 18 febbraio 2011 presso la Cassa Forense

rilevato

-che è in atto un progetto legislativo di sostanziale soppressione del diritto di difesa con conseguente frustrazione della tutela giudiziaria del cittadino in violazione degli artt. 24 e 111 della Costituzione;

- che tale disegno favorisce i poteri forti e calpesta i diritti dei deboli e dei cittadini comuni;

- che il progetto passa attraverso l'approvazione del decreto legislativo n. 28/2010 in tema di conciliazione obbligatoria con l'esclusione dell'assistenza necessaria dell'avvocato e con illegittima limitazione del diritto del cittadino all'accesso della giustizia e attraverso il disegno di legge preannunciato dal Ministro della Giustizia, in Consiglio dei Ministri, che prevede lo smaltimento del carico giudiziario civile con sentenze senza motivazione, perenzione dei processi in appello ed in Cassazione, limitazione dei diritti di difesa con inaccettabili deterrenti di natura economica ed il reclutamento senza selezione di 600 ausiliari;

- che, in particolare, la media-conciliazione obbligatoria, confermata in vigore e in funzione per un numero spropositato di processi all'anno (quasi 500.000), limita il diritto del cittadino all'accesso alla giustizia con scelte inadeguate che impongono costi non giustificati anche per chi vuole accedere direttamente al giudizio, e comportando la possibilità di concludere il tentativo di conciliazione con una proposta che può avere effetti negativi per la parte vittoriosa in giudizio;

-che tale obbligatorietà è viziata per eccesso di delega e per contrasto con l’art. 24 della Costituzione;

- che il Governo con la presentazione di un maxi-emendamento al "Decreto mille proroghe", votato con la fiducia, ha disatteso il parere della Commissione Giustizia del Senato che proponeva lo slittamento dell'obbligatorietà della media-conciliazione in attesa delle modifiche legislative ed ha, inoltre, contrastato ed eluso l'emendamento approvato dalle Commissioni Riunite Bilancio ed Affari Costituzionali di proroga per tutte le materie;

- che il Congresso Nazionale Forense ha dato incarico all'OUA e al CNF di assumere iniziative concrete per la modifica della normativa della media-conciliazione e per la tutela del diritto di difesa;

- che la media-conciliazione obbligatoria entra in vigore il 21 marzo pv. senza che siano stati adeguatamente predisposti gli uffici di conciliazione con grave disagio per i cittadini e i difensori;

tanto rilevato

delibera

lo stato di agitazione dell' Avvocatura

proclama

l'astensione dalle udienze civili, penali, amministrative e tributarie e da ogni attività giudiziaria dal giorno 16 marzo 2011 al giorno 22 marzo 2011, nel rispetto della normativa di legge in materia di "autoregolamentazione"

indice

una pubblica manifestazione di denuncia e protesta per il giorno 16 marzo 2011 alle ore 10.00, in luogo che sarà tempestivamente comunicato

invita

gli avvocati ed i cittadini a prendere parte a detta manifestazione

invita

i Consigli degli Ordini e le Associazioni Forensi ad organizzare, insieme ai Delegati dell’OUA, nei giorni dell’astensione assemblee aperte ai cittadini e alla società civile per spiegare le motivazioni dell’astensione

dispone

trasmettersi la presente delibera al Consiglio Nazionale Forense, a tutti i Presidenti degli Ordini territoriali, alle Unioni Distrettuali degli Ordini, alle Associazioni Forensi nonchè al Presidente della Repubblica, al Ministro della Giustizia, ai Presidenti delle Camere, ai Presidenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato e ai responsabili giustizia dei partiti.

Roma 18 febbraio 2010

Il Segretario Il Presidente

Avv. Fiorella Ceriotti Avv. Maurizio de Tilla

Roma, 19 febbraio 2011
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