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* L'INPS RECLUTA LEGALI ESTERNI. 7.500 DOMANDE PER 2.500 POSTI. ONORARI A FORFAIT.
Inps. Ottanta euro al giorno per 25 udienze Domiciliatari un tot al chilo... ... I praticanti, invece, gratis. L’Istituto nazionale di previdenza sociale pensa di smaltire con deleghe a professionisti esterni e “manodopera giovane” il carico di contenzioso che la rende la “maggiore azionista dei tribunali italiani”, come la definisce il suo presidente Antonio Mastrapasqua. Ma il compenso è da mercato all’ingrosso Un milione di cause da seguire in un anno (il 20% del contenzioso civile nazionale, che è pari alla cifra monstre di 5 milioni di cause). Era impensabile che i 320 avvocati dell’Inps (assunti con contratto collettivo) riuscissero a predisporre atti e seguire udienze per tutta questa mole di lavoro lungo i corridoi dei Tribunali di tutta Italia. La soluzione? Arruolare una carica di domiciliatari esterni, visto che gli Albi degli avvocati scoppiano e tutti lamentano la mancanza di lavoro. Con una circolare (la 25/2009) l’Inps avvia una strategia per “ridurre il contenzioso giudiziario, tramite utilizzo avvocati domiciliatari e pratica forense”. Una lettera viene inviata a 40mila professionisti, con l’invito a iscriversi alle liste delle direzioni provinciali Inps. Quest’anno, poi, l’Inps ha proseguito la sua campagna acquisti a basso costo. Da Via Ciro il Grande (sede centrale dell’Istituto) parte un bando vero e proprio per 2.600 aspiranti domiciliatari. A cui si aggiunge la chiamata di 400 praticanti che per due anni, senza percepire nemmeno un rimborso spese, saranno un valido supporto per spingere la macchina legale, attualmente ingolfata, dell’ente previdenziale. «Abbiamo un blocco del turnover aziendale, stabilito con la Finanziaria per il prossimo triennio 2011-2013», spiega il presidente Antonio Mastrapasqua, fautore della riorganizzazione dell’Istituto secondo criteri di efficienza e risparmio, «e dall’altra parte dobbiamo smaltire un notevole carico di lavoro, tra cui 360mila cause per il riconoscimento di invalidità civile, 110mila giudizi di contenzioso contributivo, 60mila giudizi a sostegno del reddito e oltre 100mila in materia previdenziale». Considerate queste cifre il presi- dente non esita a definire l’Inps “il maggior azionista dei tribunali italiani”. Proprio in virtù di questo potere economico e della lenzuolata voluta da Bersani, che nel 2006 ha abolito il sistema di minimi tariffari inderogabili, l’Inps ha giocato sul principio “pochi maledetti e subito”, facendo ricadere il peso della ristrutturazione dei costi interna sulle spalle dei legali esterni. Vuoi essere un domiciliata rio Inps? «Il compenso per causa», si legge nel bando, «è fissato in 250 euro, corrisposto ad avvenuta definizione del singolo affare affidato (in primo grado e per un massimo di 62 cause all’anno). L’importo compensa in via onnicomprensiva l’intera attività professionale, nonché ogni spesa sostenuta a qualsiasi titolo per l’esecuzione dell’incarico». Invece l’opzione «singola sostituzione in udienza», costa all’ente «80 euro per la trattazione di un massimo di 25 procedimenti in un giorno. Il corrispettivo è onnicomprensivo di tutte le spese sostenute (viaggio, fotocopie, corrispondenza, telefono e posta)». Nonostante le cifre da «caporalato professionale» (come ha definito queste prestazioni un lettore di TopLegal, in una lettera alla redazione) all’indirizzo dell’Inps sono giunte ben 7.500 domande, il triplo del fabbisogno indicato dall’ente. «I due strumenti della sostituzione in udienza e del praticantato, individuati insieme agli avvocati dell’ente, per rendere sempre più efficiente la struttura, va a beneficio anche degli esterni», commenta Mastrapasqua. «I praticanti impareranno molto da persone che non solo sono fra i massimi esperti in materia previdenziale e del diritto del lavoro, ma che seguono anche un numero di giudizi tale da coprire tutti i fronti della materia». «È un ulteriore passo in avanti verso la piena operatività dell’Avvocatura dell’Inps sempre più efficiente e agguerrita per poter far fronte al contenzioso più consistente d’Italia», prosegue il presidente, dando un po’ di dati sui risultati del new deal dell’ente. «Fino al 2008 l’Inps soccombeva nel 60% dei casi. Oggi l’Avvocatura dell’Istituto prevale nel 58% dei giudizi con un incremento del 18% dei successi nel corso dell’ultimo anno. Con l’apertura agli avvocati domiciliatari, ai sostituti d’udienza e ai praticanti, su tutto il territorio nazionale, potremo contrastare sempre più attivamente le cause rivolte all’Inps». La flotta di legali esterni in forze all’istituto sarà composta da giovani, con un’anzianità da 3 a 12 anni. Come mai? Chiediamo ancora al presidente: «Abbiamo voluto avvocati giovani, ma non troppo, per il dispendio di energie e di formazione e al tempo stesso per assicurarci che abbiano un bagaglio professionale alle spalle. Una commissione esaminerà l’esperienza nel nostro settore, ma anche e soprattutto una mancanza di contenzioso con Inps». Certo per molti la cifra di 250 euro, spese comprese, è considerata decisamente irrisoria. Ma per Mastrapasqua il problema non sussiste. «Credo che la risposta a chi afferma questo stia nel numero di domande che abbiamo ricevuto», risponde perentorio. Circa l’organizzazione di questo piccolo esercito di toghe che cominceranno a collaborare stabilmente con l’Inps, il numero uno dell’Istituto spiega che «ci saranno innanzitutto le selezioni poi saranno affidati alle direzioni periferiche. Ogni nostro avvocato avrà a disposizione uno o più domiciliatari di fiducia per essere sostituito in udienza». Certo, se qualcuno pensa ancora che gli avvocati, in Italia, siano una categoria di privilegiati, questa vicenda fa nascere più di qualche dubbio. «Non credo che siano mai stati privilegiati», conclude Mastrapasqua, «sono una categoria di professionisti importante e indispensabile». E oggi anche low cost. TL |