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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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* Giudici laici, l'Oua: Ordinamento unificato. L'organismo unitario lancia la proposta di una legge di riforma.
Sezioni: PRIMA FILA
Autore Tratto da Il Denaro - R.Fugliaro
Data di pubblicazione 10/12/2010
Unificare la magistratura onoraria in un unico ordinamento: è il caposaldo della proposta di riforma del sistema dei giudici non togati propugnato dall'Oua, Organismo unitario dell'avvocatura, il braccio politico dei difensori italiani. La proposta dell'Oua è stata presentata ieri dal presidente dell'Organismo unitario, Maurizio de Tilla, a Bologna nel corso di un convegno organizzato dalla Giunta distrettuale dell'Associazione nazionale magistrati e dall'Associazione nazionale giudici di pace sul tema: "Il contributo della magistratura onoraria al servizio giustizia:quale futuro?".

IL DECALOGO
La proposta di modifica avanzata dall'Organismo unitario si inquadra nell'ambito del Decalogo di proposte dell'Oua per modernizzare la macchina giudiziaria. Si parte dunque dall'idea di uniformare tutte le attuali figure di magistrati onorari esistenti nell'ordinamento giudiziario.

TEMA ATTUALE
La proposta rilanciata dall'Oua riveste particolare attualità se si considera che da lunedì 17 gennaio i giudici di pace sciopereranno per due settimane, proprio per chiedere un nuovo assetto normativo.
Il ruolo della magistratura non togata riveste un peso sempre maggiore nell'amministrazione della giustizia. Le cifre sono eloquenti: nel panorama della giurisdizione del nostro Paese, agli ottomila magistrati di carriera (o togati) si aggiungono circa 10mila giudici onorari (fra giudici di pace, got, goa, e così via) ai quali sono affidati un milione e 500mila processi civili e penali. La cifra dei processi è destinata ad incrementarsi per effetto della riforma del processo che eleva la competenza per valore e per materia del giudice di pace (che è giudice di diritto e marginalmente di equità).

SOLUZIONI ORGANICHE
"Insomma - commenta de Tilla - l'impegno dei giudici laici non è più un'emergenza o una soluzione temporanea della giurisdizione. Occorre una nuova legge ordinamentale che regoli compiutamente la materia. Non è più possibile configurare - aggiunge il numero uno dell'Organismo unitario dell'avvocatura - una pluralità di giudici onorari nei diversi ambiti della giurisdizione senza prospettare per queste figure un ruolo e una configurazione unitaria". Secondo l'Oua, dunque, occorre mettere mano a una riforma orientata su una serie di capisaldi: anzitutto bisogna "garantire - sostiene de Tilla - la pari dignità tra la magistratura togata e la magistratura onoraria, accentuandone l'indipendenza e l'autonomia".

RECLUTAMENTO
Quanto al problema del reclutamento l'Oua suggerisce di selezionare l'accesso anche con esami a concorsi o corsi abilitanti e di affidare ai Consigli giudiziari e ai Consigli dell'Ordine degli avvocati tanto la formazione quanto l'aggiornamento permanente.
La proposta Oua ribadisce anche l'esigenza di prevedere un rigoroso sistema "di incompatibilità assoluta", che trovi un contraltare in misure per "assicurare ai magistrati onorari un adeguato trattamento economico e previdenziale", il tutto nella prospettiva di "eliminare la natura precaria della funzione e risolvere il problema della stabilizzazione almeno parziale della magistratura onoraria".
Altro fronte delicato è quello della vigilanza: l'Oua a questo proposito suggerisce di istituire un organismo di controllo etico con articolazioni territoriali che sia composto da avvocati designati dagli organismi di autogoverno forense e dalla magistratura togata. La parola è ora al legislatore.
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