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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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* LA MEDIACONCILIAZIONE PRENDE IL LARGO. IN VIGORE IL REGOLAMENTO APPROVATO DAL MINISTERO GIUSTIZIA. Il testo del D.M. 18 ottobre 2010, n.180, in G.U. del 4/11/2010.
Sezioni: PRIMA FILA
Autore TRATTO DAL IL SOLE24ORE - post Enrico Tortolani
Data di pubblicazione 05/11/2010
La conciliazione taglia l'ultimo traguardo. E si avvia al debutto. Da domani sarà, infatti, in vigore il
regolamento del ministero della Giustizia che interviene per fissare le ultime disposizioni
necessarie. Il provvedimento, decreto ministeriale n. 180 del 18 ottobre 2010 pubblicato sulla
«Gazzetta Ufficiale» n. 258 del 4 novembre, delinea infatti le caratteristiche degli enti mediatori, di
quelli di formazione, le tariffe, i controlli su albo e registro, le procedure. Con l'inserimento di
quest'ultimo tassello il quadro è ormai pronto per l'esordio fissato per la prossima primavera. Fatti
salvi naturalmente possibili slittamenti. Che però, a questo punto, sarebbero motivati da sole
opportunità politiche e non più da necessità tecniche.
Dal 20 marzo 2011 scatterà così una forma di mediazione «obbligatoria» come condizione di
procedibilità nel processo che andrà ad affiancarsi ad altri due tipi di conciliazione, quella
volontaria e quella affidata al giudice. Prima di poter avviare un processo, cioè, sarà necessario
avere concluso un procedimento di conciliazione. E già da alcuni mesi gli avvocati sono obbligati a
fornire ai propri clienti un'informativa sulla possibilità di risolvere la propria controversia anche in maniera stragiudiziale.
Un obbligo e una condizione di procedibilità che non interessa la totalità delle cause civile, ma
"solo" quelle in cui il tasso di conflittualità è particolarmente elevato o il rapporto tra le parti è
destinato a protrarsi nel tempo anche oltre la definizione della singola lite. Nel dettaglio, nel
perimetro della conciliazione obbligatoria rientreranno tutte le controversie in materia di:
- condominio;
- successioni ereditarie;
riconoscimento del danno da incidente stradale o nautico;
- responsabilità medica;
- contratti assicurativi, bancari o finanziari;
- diffamazione.

In ogni altra materia la mediazione potrà essere avviata dalle parti su base volontaria, sia prima che
durante il processo. Il giudice inoltre, a processo iniziato, anche in appello, potrà, a sua discrezione,
ritenere opportuno il ricorso agli organismi di conciliazione tenuto conto dello stato del
procedimento, della natura della causa e della condotta delle parti, in maniera tale da non favorire
dilazioni. Il procedimento di conciliazione avrà una durata non superiore a quattro mesi, trascorsi i
quali il processo potrà iniziare oppure proseguire.
Imponente il peso delle controversie che dovranno prendere la strada degli enti di mediazione sia
pubblici (quelli istituiti dalle Camere di commercio o dagli ordini professionali) sia privati: al
ministero una stima di massima ha individuato in 600mila circa le cause interessate dalla
mediazione obbligatoria. Una mole di lavoro che ha riacceso l'interesse intorno alle soluzioni
stragiudiziali delle controversie. Tanto è vero che nel corso di questi mesi si sono moltiplicate le
iscrizioni al registro degli enti di conciliazione in materia societaria (l'unico sino a oggi istituito
presso il ministero) e le offerte di formazione anche in assenza delle indicazioni fornite adesso dal
regolamento.


In termini complessivi il progetto del ministero punta ad affrontare, insieme alla riforma del Codice
di procedura in vigore da poco più di un anno, il nodo della giustizia civile per il presente e il
futuro. Mancano invece, per ora, indicazioni precise sulle soluzioni per affrontare lo stock di liti
arretrate stimate in 5 milioni e mezzo, anche se prende sempre più quota l'ipotesi dell'istituzione di
sezioni stralcio cui chiamare a contribuire anche i magistrati che nelle prossime settimane andranno
in massa in pensione.

I punti chiave
Il tentativo di conciliazione sarà obbligatorio, nella forma di condizione di procedibilità per poter
poi iniziare il processo, a partire dal 20 marzo 2011.
Tra le materie interessate dalla novità ci sono il
condominio, i risarcimenti danni da incidente stradale, i contratti assicurativi. Alla mediazione
obbligatoria si affiancano poi quella volontaria, che le parti potranno chiedere in ogni momento
della vicenda giudiziaria e quella affidata al giudice che, anche in appello, ma prima della
precisazione delle conclusioni, potrà affidare la lite a un ente di conciliazione
Le parti potranno rivolgersi a enti di mediazione sia pubblici (costituiti per esempio dalle camere di
commercio o dagli ordini professionali) sia privati. Il regolamento in vigore da domani (5/11) fissa i
requisiti sia per chi intende proporsi come mediatore sia per chi preferisce invece svolgere l'attività
di formatore. Per i primi è necessaria almeno una polizza assicurativa di valore non inferiore a
500mila euro e la disponibilità di almeno cinque mediatori dotati di laurea triennale o iscritti a un
ordine
Allegati
Il testo del D.M. 18ottobre 2010, n.180, in G.U. del 4/11/2010 (91,8 Kbytes)
Regolamento recante la determinazione dei criteri e delle modalita' di iscrizione e tenuta del registro degli organismi di mediazione e dell'elenco dei formatori per la mediazione, nonche' l'approvazione delle indennita' spettanti agli organismi, ai sensi dell'articolo 16 del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28. (10G0203) (GU n. 258 del 4-11-2010) note: Entrata in vigore del provvedimento: 05/11/2010
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