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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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* OSSERVAZIONI IN MERITO ALLA ISTITUZIONE DEGLI ORGANISMI DI CONILIAZIONE-MEDIAZIONE. Di Luigi Majiello, Cons. COA Salerno.
Sezioni: FOCUS
Data di pubblicazione 30/10/2010



L’Amministrazione della Giustizia che è stata da sempre riservata alla funzione pubblica statale, versa in Italia da tempo ormai troppo lungo in condizione di grave crisi.
Le conseguenze hanno comportato, in via diretta, la distrazione – (fuga) – degli interessi industriali e commerciali dei capitali stranieri, ma anche degli investimenti italiani, dal mercato nazionale, continue sanzioni e sempre più pressanti istanze di regolarizzazione da parte della C.E..
Nella incombente crisi economica pressoché globale, il genio politico italiano, obbligato a ricercare una soluzione che contemperasse le esigenze di mercato interno ed esterno, le indicazioni–risoluzioni della Comunità Europea con le condizioni del bilancio nazionale, ha ideato e, ormai disposto l’esecuzione del teorema che si era ritenuto impossibile, della riforma della giustizia a costo zero mediante la istituzione del fantastico e fantasmagorico Organismo della Conciliazione-Mediazione.
Con tale risoluzione, le questioni - (gli affari) – di natura civilistica vengono espulsi dai Palazzi di Giustizia e affidati – (assegnati) – alla gestione di Organismi promananti da Enti pubblici, ma anche da privati.
La gestione è comprensiva dell’aspetto economico riguardante i costi del personale di segreteria, della allocazione degli uffici, dei compensi dei funzionari e dei conciliatori-mediatori e, infine, del gratuito patrocinio.
Lo Stato dunque non solo non impegna alcuna spesa ma evita – a partire dalla entrata in vigore del Decreto Legislativo 28/2010 tutti i costi della gestione della giustizia civile oggi esistenti, e, nel contempo recupera la disponibilità dei locali fino ad allora impegnati nell’ambito dei Palazzi di Giustizia, del personale delle cancellerie e di quella parte della magistratura dedita al settore civile e commerciale.
Tutte risorse che potranno (dovranno) essere destinate alla funzionalità del settore penale che, si ritroverà improvvisamente con organici di personale di cancelleria e di magistratura, certamente esuberanti rispetto alle esigenze reali oltre che con disponibilità logistiche enormi.
L’inclito genio politico italiano, dopo avere cancellato la normativa dell’obbligo di applicazione dei minimi tariffari, sopravvissuta dal 1933 a presidio di garanzia della parte affidata al legale aprendo così la funzione al mercato della più opportunistica concorrenza tra professionisti con diretto ed esclusivo profitto dei potentati economici, ha poi escluso dal procedimento di conciliazione-mediazione, la obbligatorietà della rappresentanza tecnica nella difesa e, persino per la fase decisionale (non necessita più la laurea per lo svolgimento della funzione del mediatore).
Tale risoluzione ha rafforzato i poteri dei centri economici (banche – assicurazioni – associazioni industriali – enti pubblici e parastatali) che oggi hanno la facoltà di riservare la gestione degli affari giudiziari a propri dipendenti stipendiati o a professionisti esterni cui impongono convenzioni sempre più indecorose ed ha escluso dall’esercizio professionale oltre duecentomila avvocati impegnati nel settore civilistico e nel contempo privando i cittadini di qualsiasi garanzia di tutela dell’affidamento.
Oggi, la stragrande maggioranza dell’Avvocatura, quella ancora in età compatibile, è costretta a seguire i corsi di formazione (indetti da organismi privati a costi rilevanti) nella speranza residuale di trovare impiego nella funzione di mediatore.
In esecuzione di un disegno ormai conclamato di eliminazione dell’Avvocatura civilistica, in sede di Commissione Ministeriale è stato anche accolta e approvata la proposta di apertura all’iscrizione nell’Albo professionale di avvocati dipendenti a tempo pieno da aziende pubbliche e private.
Il Consiglio dell’Ordine privato dei compiti istituzionali – tenuta dell’Albo e rilascio dei pareri – è definitivamente esautorato di ogni funzione.
Se mai riuscirà ad ottenere dagli organi preposti, la disponibilità di locali, potrà industriarsi per la istituzione di un Organismo da controllare per il futuro.
Salerno, 26.X.2010
Il Consigliere Delegato
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Avv.to Luigi Maiello

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