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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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* O.U.A. COMUNICATO STAMPA. MANOVRA ECONOMICA, IL GOVERNO PREPARA LA ROTTAMAZIONE DELLA GIUSTIZIA CIVILE. INSUFFICIENTE LA RIFORMULAZIONE DELL'EMENDAMENTO.
Sezioni: PRIMA FILA
Data di pubblicazione 20/07/2010

L’OUA INVIA UNA LETTERA A TUTTI I CONSIGLI DEGLI ORDINI DEGLI AVVOCATI E ALLE ASSOCIAZIONI CONTRO LA PROPOSTA DEL GOVERNO SUI PROCESSI CIVILI PENDENTI
 
Maurizio de Tilla, presidente Oua: “La riformulazione dell'emendamento è insufficiente. Si vuole costruire un processo kafkiano in cui non si conosce chi sia il giudice e quali siano i diritti controversi”
 
L’Oua, con una lettera inviata a tutti i consigli degli ordini degli avvocati, ribadisce il totale dissenso all’emendamento, e alla sua successiva riformulazione, alla manovra economica presentato dal Governo al Senato per lo smaltimento delle cause pendenti nel processo civile.
 
«La giustizia civile va a scomparire triturata da un ulteriore inceneritore giudiziario. Così si può qualificare l'ultimo maldestro intervento governativo». Questo il duro incipit della lettera scritta dal presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla, che così spiega le conseguenze di questa proposta dell’Esecutivo: «Dopo la stesura di un programma di priorità nella trattazione delle cause pendenti da parte del Presidente del Tribunale o della Corte d’Appello, il giudice senza ascoltare le parti e i difensori nomina un “ausiliario” previa consultazione di un albo formato senza alcun criterio selettivo (qualità, professionalità, competenza specifica) dal capo dell'ufficio giudiziario.
A questo imprecisato soggetto viene affidato il compito di studiare celermente l'incartamento e di preparare una decisione che viene comunicata alle parti costituite. Ai difensori è consentito di dichiarare entro 30 giorni dalla comunicazione se intendono accettare la proposta di decisione.
In realtà non più il giudice, ma un suo "ausiliario" di improbabile terzietà e competenza diventa il "factotum" del processo e le parti e i difensori non hanno più scampo. Il processo assume così i connotati di un famoso libro di Kafka in cui non si conosce chi sia il giudice e quali siano i diritti controversi».
 
Questa la dura conclusione di de Tilla: «Dopo la mediazione obbligatoria e senza avvocato (tesa a far trascorrere un anno senza poter notificare l’atto di citazione), dopo l’annuncio che le separazioni e i divorzi vengano affidati ai notai, ecco l'emendamento del governo sulla manovra economica con cui il giudice può nominare un ausiliario per la definizione celere delle cause pendenti, fissate a più di sei mesi per le conclusioni o la discussione. Siamo alla rottamazione del processo civile e dei diritti dei cittadini.
L’OUA chiede l’eliminazione di questo emendamento altrimenti la protesta dell’Avvocatura sarà durissima.
Solo dopo il ritiro si potrà aprire un tavolo di lavoro del Ministro con l’OUA, il CNF e le componenti associative dell’Avvocatura per trovare soluzioni efficaci e pertinenti per lo smaltimento dell’arretrato civile».
 
Roma, 9 luglio 2010
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