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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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Consiglio Superiore della Magistratura.Ufficio Referenti per la formazione decentrata dei magistrati del distretto di Salerno.Incontro di studio del 18/02/2010 sul tema:“IL Collegato Sviluppo e la proprietà industriale. La L 23.7.2009 n. 99 Referente per la formazione del settore penale Dott.ssa Renata Sessa.
Sezioni: EVENTI E VARIE
Autore Avv. Enrico Tortolani - cosnigliere resp sito web
Data di pubblicazione 18/12/2009
ha organizzato in collaborazione col Consiglio dell’Ordine di Salerno
il seguente :

Consiglio Superiore della Magistratura
Ufficio Referenti per la formazione decentrata dei magistrati del distretto di Salerno

Incontro di studio sul tema:

“IL Collegato Sviluppo e la proprietà industriale”
La L 23.7.2009 n. 99
Sessione pomeridiana presso Aula Parrilli del Palazzo di Giustizia di Salerno il giorno 18.2.2010.


Entrata in vigore a Ferragosto , la legge 99/2009 , meglio nota come “Collegato Sviluppo”, contiene un “pacchetto” di disposizioni piuttosto corposo , contenenti una serie di norme immediatamente operative e di interventi strutturali la cui attuazione è stata delegata all’Esecutivo. Tra le prime figurano , innanzitutto, le innovazioni in materia di “ Made in”e le modifiche al Codice Penale, al Codice di Procedura Penale, alla L. 356/1992 e alla L. 231/2001, dettate nella prospettiva di una più efficace tutela della proprietà industriale.
In particolare, dal 15 agosto 2009 sono state inasprite le sanzioni anticontraffazione , con pene più severe per l’uso di indicazioni false sulla provenienza dei prodotti e per attività di contraffazione commesse da organizzazioni criminali e in modo sistematico. E proprio la nuova regola sul “ Made in “ è stata oggetto di violente polemiche.
In realtà, le origini della tutela internazionale delle indicazioni di provenienza dei prodotti possono farsi risalire all’Accordo di Madrid del 14 aprile 1981, sulla repressione delle fallaci o false indicazioni di provenienza delle merci, e all’Accordo di Lisbona del 31 ottobre 1958 , sulla protezione delle denominazioni di origine e sulla loro registrazione internazionale.
La normativa europea , segnatamente l’art. 2 del Regolamento CEE n. 2081/92 del Consiglio datato 14.7.1992 , contiene la definizione della “ denominazione d’origine , che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di una regione , di un luogo determinato o di un paese” e “ la cui qualità o le cui caratteristiche siano dovute essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico comprensivo di fattori naturali e umani e la cui produzione , trasformazione ed elaborazione avvengano nell’area geografica delimitata”, e della “ indicazione geografica “, corrispondente al nome di un determinato luogo , utilizzato per designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale luogo e “di cui una determinata qualità , la reputazione o un’altra caratteristica possa essere attribuita all’origine geografica e la cui produzione e/o trasformazione e/o elaborazione avvengano nell’area geografica determinata”.
In sede nazionale , oltre alla norma di cui all’art. 517 c.p., vi è l’art. 4 della legge 24 dicembre 2003 n. 350 –Finanziaria 2004-, che espressamente richiama il “ made in Italy” come indicazione geografica della quale è vietato fare uso ingannevole. IL legislatore è intervenuto su tale norma con la recentissima novella di cui all’art. 17 co. 4 della legge 23 luglio 2009 n.99 , aggiungendo ulteriore ipotesi di fallace indicazione ( uso di marchi italiani su prodotti non originari dell’Italia). IL co. 1 dell’art. 16 del D.L. indica poi cosa si intende per prodotto interamente realizzato in Italia, cd. “ 100% made in Italy” o “ tutto italiano” ( essendo in precedenza controverso , ad esempio, se l’indicazione della sede legale in Italia dell’azienda produttrice traesse in inganno il consumatore allorquando in realtà il prodotto era stato realizzato all’estero da impresa controllata) .

METODO: relazione introduttiva e discussioni alternate al dibattito.
Si invitano i partecipanti ad inviare , almeno cinque giorni prima dell’incontro, eventuali proposte di interventi in ordine ai temi oggetto di disamina per consentire una compiuta programmazione degli stessi.
Il convegno rientra tra le iniziative che permettono il conferimento dei cd. crediti formativi da parte del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno , che ha aderito all’iniziativa, ai sensi del Regolamento del Consiglio Nazionale Forense concernente la Formazione Professionale Continua.
Il corso è obbligatorio per i magistrati ordinari in tirocinio.




PROGRAMMA:


Ore 14.45
Registrazione dei partecipanti

Ore 15,00
Inizio lavori – Presentazione dell’incontro

h. 15,05 Apertura dei lavori
La tutela della proprietà industriale.
Le innovazioni in materia di “ Made in”.
Le modifiche al Codice Penale, al Codice di Procedura Penale, alla L. 356/1992 e alla L. 231/2001 nella prospettiva di una più efficace tutela della proprietà industriale.

Introduce: Capitano Samuel Bolis , Comandante della Sezione Verifiche Complesse – Nucleo di Polizia Tributaria della GDF di Padova

h. 15,45 I nuovi articoli 517 ter e quater e le altre modifiche al codice penale : problemi applicativi e di coordinamento con le precedenti previsioni
discutono:
avv. prof. Vincenzo Maiello, professore di Diritto Penale presso Università degli Studi di Napoli “ Federico II”
dott. Vincenzo Senatore , sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno – Sezione di Criminalità Economica

h.17, 00 Coffee break

h. 17,15
interventi programmati
Dibattito
h.18,00 Chiusura Lavori

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Ufficio Referenti per la formazione decentrata
magistrati del distretto di Salerno



Per ragioni organizzative chi intende partecipare all’incontro è pregato di trasmettere il presente modulo a mezzo fax: 089 5645342 o per via e-mail: domenico.marino@giustizia.it
Entro lo stesso termine potranno essere presentate richieste di intervento con specificazione del relativo oggetto per consentire una adeguata programmazione degli stessi.


da trasmettere entro il 20 gennaio 2009




Cognome/Nome___________________________________Ufficio___________________________Sede_______________
telefono _____________________________ e mail __________________________________________________
oggetto dell’eventuale intervento programmato:





Con la presente richiede di essere ammesso a partecipare al corso “IL Collegato Sviluppo e la proprietà industriale”, che si svolgerà il 18.2.2010 , alle ore 14,45 in Salerno – III° piano Palazzo di Giustizia, Aula Parrilli.
Autorizza, all’uopo, il trattamento dei propri dati personali al fine dell’organizzazione del menzionato incontro di studio e delle comunicazioni anche al CSM.
Prende atto che l’attestazione di partecipazione potrà essere inserita – a richiesta – nel fascicolo personale.




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