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* Gratuito patrocinio : la Giunta dell'Unione Camere Penali penali scrive al governo perchè venga rimosso il blocco dei pagamenti degli onorari agli avvocati.
Il gratuito patrocinio, o difesa a spese dello Stato, e' un istituto che permette al cittadino non abbiente di essere rappresentato in giudizio da un legale teoricamente retribuito dallo Stato. L'avverbio non e' peregrino, visto che spesso le parcelle degli avvocati che svolgono questo servizio non vengono onorate dall'amministrazione che dopo molto tempo e che di recente il problema ha assunto dimensioni nazionali con ritardi della durata di anni. Per questo si sono registrate di recente le denunce e le proteste di alcune Camere Penali. In ultimo, proprio la Giunta dell'UCPI ha scritto una lettera al governo in cui ricorda di aver sempre rivendicato la necessità che, "di fronte ad attività professionali esercitate in modo serio e deontologicamente corretto ed alla individuazioni di legali di fiducia da parte di cittadini meno abbienti, fosse un principio di civiltà giuridica e rappresentasse una imprescindibile esigenza assicurare una adeguata retribuzione dei legali. Presupposto di una difesa tecnica efficiente in un processo come quello accusatorio è la presenza effettiva e continua di un avvocato retribuito a norma di legge". L'Unione delle Camere Penali Italiane conferma di aver effettuato un'indagine da cui emerge il sostanziale “blocco” del pagamento degli onorari professionali ai difensori che hanno esercitato il loro mandato di ufficio o i cui assistiti siano stati ammessi ai meccanismi del patrocinio a spese dello Stato. In qualche Corte d’Appello gli onorari non vengono pagati dal 2006/2007, mentre ovunque tutto è bloccato al giugno 2008. Secondo l'organismo dei penalisti, "Tale situazione –pur se si è consapevoli della situazione del bilancio dello Stato- è assolutamente inaccettabile poiché viene in tal modo leso non solo e non tanto il diritto dei legali alla retribuzione per l’attività professionale prestata quanto quello del cittadino –presunto innocente fino a condanna definitiva- di essere assistito in modo conforme ai valori costituzionali sottesi all’art. 24 Cost. ed al principio di uguaglianza analogamente tutelato costituzionalmente". "Paralizzando i pagamenti, al di là del sacrificio, dell’impegno e della volontà dei singoli legali - nota la Giunta UCPI - si determina inevitabilmente la compromissione di una efficace difesa tecnica degli interessati, rispetto alla quale già il Governo ha mostrato particolare insensibilità 'eliminando' l’istituto del patrocinio a spese dello stato per alcune categorie di reati e così mostrando di tenere in assoluto disprezzo il principio costituzionale del diritto di difesa e della presunzione di innocenza per tutti i cittadini prima di una loro (eventuale) condanna definitiva". "In un simile contesto - nota l'associazione dei penaliti - mal si giustifica peraltro la recente modifica normativa che estende il diritto alla ammissione al patrocinio a spese dello stato alle vittime di 'reati sessuali', indipendentemente dal reddito dalle medesime dichiarato, iniziativa che, alla luce del 'blocco' dei pagamenti e dei tagli anche recentemente subiti dal settore giustizia, assume carattere evidentemente demagogico, e comunque riflette una concezione del processo penale quale momento di indispensabile tutela della persona offesa piuttosto che quale luogo precipuamente destinato all’accertamento della responsabilità penale dell’imputato. Una simile scelta, di patrocinio 'a priori' delle persone offese, manifesta inoltre una pre-valutazione di attendibilità delle denunce in materia di reati sessuali che palesemente contrasta con la presunzione di innocenza dell'indagato". Per queste ragioni, l'UCPI invita il governo "a porre immediatamente in essere tutti i provvedimenti necessari per regolarizzare le corresponsioni di onorari professionali pendenti presso tutte le Corti d’Appello sul territorio nazionale"; sollecita in ogni caso un chiarimento alla compagine governativa ed alla maggioranza parlamentare a spiegare pubblicamente le ragioni di tale situazione e ad esporre gli intendimenti per porre rimedio alla disapplicazione di leggi dello Stato; chiede un incontro al Ministro della Giustizia e comunque a esponenti dell’esecutivo per discutere tale situazione, le sue cause e per approntare quanto necessario per superarla, riservando ogni valutazione all’esito dei predetti incontri. |