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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA. Il 5 maggio a Roma un convegno per riflettere sulla lentezza dei processi. (Di Gabriella De Michele - Presidente Anma )
Sezioni: EVENTI E VARIE
Autore postato da Enrico Tortolani - dir. resp. sito web ordavvsa.it
Data di pubblicazione 05/04/2009

La magistratura italiana si interroga sulle ragioni della lentezza del processo: lo sta facendo per la prima volta in modo collettivo, con una riflessione che abbraccia anche le rappresentanze sindacali del personale amministrativo.

Una «giornata per la giustizia» si svolgerà il 5 maggio prossimo presso il centro congressi Frentani di via dei Frentani a Roma e vedrà la partecipazione delle magistrature di ogni ordine e dell'Avvocatura dello stato.

In via anticipatoria di tale incontro, dell'argomento si è già discusso presso il Consiglio di stato il 26 marzo, per iniziativa del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Roma e dal coordinamento nuova giustizia amministrativa, un'associazione di consiglieri di stato di recente istituzione, statutariamente indirizzata all'incremento delle condizioni di efficienza, efficacia e buon andamento delle funzioni di istituto, nonché al rafforzamento degli strumenti di tutela del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione. Tale iniziativa ha consentito di mettere a fuoco idee nuove, che certamente vivacizzeranno l'appuntamento del prossimo mese di maggio per il settore interessato, sotto profili di cui cercheremo di fornire qualche sintetica anticipazione.

È abbastanza noto che i giudici amministrativi, talvolta definiti giudici dell'economia, trattano questioni di grandissimo impatto sull'impiego delle risorse nazionali: urbanistica, opere pubbliche, atti delle Autorità indipendenti sono solo alcune delle competenze, affidate al plesso Tar/Consiglio di stato. Meno noti sono, forse, i dati numerici: solo 98 consiglieri di stato in servizio (18 dei quali presidenti di sezione), e 238 magistrati di Tar (fra cui 22 presidenti di tribunale e 44 presidenti di sezione interna); ove si tenga conto del fatto che i presidenti risultano esonerati dalle funzioni di relatore di singole cause e di estensore delle sentenze, a fronte di onerosi compiti sia organizzativi che di studio, restano non più di 252 magistrati addetti alla redazione delle pronunce nei due gradi di giudizio. Queste, dunque, le forze in campo, chiamate a smaltire un numero elevatissimo di questioni: secondo gli ultimi dati disponibili, relativi al 2008, sono stati presentati al Consiglio di stato 11.840 appelli (compresi quelli della regione Sicilia) e 5.787 richieste di parere; i tribunali amministrativi regionali, a loro volta, hanno ricevuto 56.716 nuovi ricorsi. Nonostante l'insufficienza numerica, sopra ricordata, in quasi tutte le sedi giurisdizionali e consultive il numero delle pronunce supera quello dei nuovi affari introitati, con altissimo standard di produttività individuale; resta però, in ogni caso, un carico arretrato di ben 30.000 appelli e 600.000 ricorsi, pendenti, rispettivamente, presso il consiglio di stato e i Tribunali amministrativi regionali. In tale contesto, senza ulteriori risorse appare ben difficile un rapido mutamento del quadro organizzativo, aggravato dalla drammatica carenza numerica di personale di segreteria: meno di un addetto per ciascun magistrato. Eppure, prospettive per una possibile svolta non mancano, anche con modestissimi investimenti. Tra i suggerimenti emersi possiamo ricordare quello relativo all'istituzione della figura professionale del «funzionario – o dello stagista – istruttore del fascicolo» e quello del piano programmato di udienze straordinarie, a cura di un apposito ufficio stralcio.

Sotto il primo profilo, si tratterebbe in sostanza di istituire una figura professionale “ad hoc”, per un primo controllo e per il riordino del ponderoso materiale cartaceo, che ancora oggi costituisce il fascicolo di causa, in modo da mettere a disposizione dei componenti del collegio giudicante una cartella ordinata, fornita di distinta allegati, con le indicazioni necessarie per il controllo preliminare di ricevibilità del gravame, nonché con segnalazione di eventuali documenti mancanti (in quanto atti impugnati, o direttamente richiamati nell'impugnativa); una elaborazione ottimale si avrebbe con l'aggiunta di copie degli atti normativi e dei precedenti giurisprudenziali, citati dalle parti costituite. Una simile elaborazione consentirebbe non solo un più agevole esame delle cause da parte dei magistrati relatori, con possibile aumento di produttività, ma anche una più consapevole assegnazione delle cause ai relatori stessi in base a criteri oggettivi, un più agevole accorpamento di casi simili, una diminuzione delle istruttorie collegiali o comunque la predeterminazione dei fascicoli ancora da istruire, da inserire in ruolo appositamente a tale scopo. Ove la crisi economica in atto – e la conseguenti carenze organizzative degli uffici giudiziari – non consentissero di adibire alle incombenze sopra indicate dei funzionari amministrativi, si potrebbe prendere in considerazione il reclutamento di stagisti(preferibilmente laureati in giurisprudenza, che stiano svolgendo la pratica forense o frequentino la scuola di preparazione per avvocati e magistrati), per i quali le mansioni sopra indicate potrebbero avere valore legale di formazione, completata, dopo la decisione sui ricorsi e sugli appelli, con una illustrazione a tali collaboratori esterni, già istruttori del fascicolo, dei motivi delle decisioni più significative assunte: tale illustrazione potrebbe avere luogo, con la partecipazione dei magistrati estensori delle decisioni, in apposite sessioni di studio, la cui frequenza potrebbe costituire titolo valido nei diversi percorsi professionali. Quanto alle udienze straordinarie, si propone di istituire un ufficio per lo smaltimento dell'arretrato presso il segretariato generale per il Consiglio di stato e i Tar, al fine di raccogliere i dati sulle cause pendenti da più di cinque anni, con individuazione di un referente presso ciascuna sezione del Consiglio di stato e dei Tribunali amministrativi regionali (tale referente potrebbe essere lo stesso presidente della sezione, il consigliere anziano o altro magistrato delegato, previo assenso del medesimo e comunque con turnazione annuale). Il medesimo referente provvederebbe poi alla formazione di un calendario di udienze straordinarie, compatibile col calendario annuale già predisposto per la sezione, con successiva approvazione dei progetti finanziabili secondo le disponibilità di un Fondo, appositamente istituito per la remunerazione del lavoro straordinario richiesto, secondo criteri elaborati dal Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa.
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