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* * Enrico Tortolani * * XXIX CONGRESSO NAZIONALE FORENSE. Il dibattito sulla riforma delle professioni resta fuori dalla discussione.
Questo Congresso di Bologna non potrà essere facilmente dimenticato, come tanti altri.
Oltre duemila avvocati iscritti, una location di primo livello ed una organizzazione quasi impeccabile, costituiranno un modello per gli eventi futuri. D'altronde Bologna aveva l'obbligo di centrare l'obbiettivo. Grande soddisfazione dunque per gli organizzatori. Commozione per Michelina Grillo, Presidente OUA, che lascia alla fine del doppio mandato: senza il vincolo statutario della ineleggibilità , questa donna emiliana, forte e determinata, avrebbe avuto ancora molte chance per continuare. Il dibattito sui temi congressuali, però, non è stato all'altezza delle aspettative. Nessuna novit� nelle mozioni che sono state approvate dall'assemblea, e spesso ripetizioni di discussioni ascoltate negli ultimi mesi su processo civile, processo penale, ruolo dell'avvocatura.Vecchi schemi, non ancora esauriti, che rimangono sospesi senza costrutto. Lo stesso Ministro Alfano, ospite d'onore, ha conquistato la platea riprendendo i temi pi� cari all'avvocatura, con il piglio e la visione dell'Avvocato, memore di tutte le convinzioni che la classe ha maturato nel corso degli ultimi anni: primazia della professione forense, semplificazione del processo civile, processo penale accusatorio e separazione delle carriere in magistratura, riforme da condividere, specie sul nuovo ordinamento professionale. Gli applausi non potevano mancare. E nemmeno le critiche. Qualcuno, pur sbandierando il forte gradimento all'attuale governo, non ha potuto fare a meno di chiedere lumi sui contenuti, di specificare esattamente gli interventi, insomma di scendere nel concreto. La maggioranza, per�, al momento si � accontentata. Nei prossimi mesi dovremmo vedere come il Ministro concretizzer� le proprie iniziative legislative, dove arriver� con le riforme di cui si � dichiarato indefettibile portatore. Ed in particolare come accoglier� il progetto di riforma che ancora una volta ha sollecitato all'avvocatura. Grande assente dal dibattito. La proposta unitaria dell'avvocatura sulla riforma dell'ordinamento professionale ha aleggiato sulla platea, � stata oggetto di discussioni private, senza che fosse portata sulla ribalta. Solo a fine congresso, quando ormai le luci si stavano spegnendo � arrivato l'intervento del Presidente dell'Ordine di Roma, Cassiani, che con toni pacati, eppure pungenti, ha chiamato in causa Guido Alpa. �Attendevamo di discutere al congresso le parti ancora in sospeso della proposta di riforma, ma gli organizzatori hanno ancora una volta rinviato�. Il Presidente dell'Ordine di Milano, Giuggioli, seduto in prima fila, ed i congressisti ancora presenti, hanno applaudito. Affondo secco e toccata. Il Presidente Alpa accusa il colpo. Questa proposta unitaria tarda a maturare. E proprio gli avvocati lombardi, spalleggiati dai capitolini, sono i pi� attivi nel sollevare obiezioni. Non solo sul futuro procedimento disciplinare. Cassiani ha voluto sottolineare che molte parti della proposta cui sta lavorando il CNF da mesi, � condivisibile, e cos� � per la maggioranza degli Ordini. Tuttavia le perplessit� su alcuni punti ( leggi procedimento disciplinare) sono tali da paralizzare la discussione e rinviare ad libitum la conclusione dei lavori. Gli applausi per Cassiani manifestano un forte dissenso. E' ora che le vere motivazioni di questa fronda siano portare alla luce. C'� una parte dell'Avvocatura che non si riconosce pi� nell'attuale dirigenza del C.N.F. La riforma della professione � cos� divenuto un terreno di scontro politico. Questo scontro per� non pu� continuare a mantenere l'Avvocatura nel limbo. Appare pertanto non pi� rinviabile un chiarimento fra tutti i protagonisti. Lo stallo che si � verificato lascia l'Avvocatura ferma al palo, mentre i tempi delle riforme incalzano. |