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ASSOCIAZIONE NESOS. DUE GIORNI DI STUDIO SUL PROCESSO ESECUTIVO A SALERNO. «Viaggio nelle esecuzioni: la rotta tracciata dai tribunali italiani»
Salerno.È stato un successo il convegno sulle innovazioni normative in materia di esecuzioni, promosso dal Centro Studi Nesos, che si è svolto venerdì e sabato a Palazzo di Città. Un Salone dei Marmi gremito di magistrati, avvocati, notai e commercialisti, che si sono confrontati sulle ultime novità introdotte dal legislatore in tema di pignoramenti e vendite. «Viaggio nelle esecuzioni: la rotta tracciata dai tribunali italiani», è questa la tematica di rilievo di cui si è discusso e che ha suscitato non solo l'interesse degli addetti ai lavori, ma anche della collettività, in considerazione delle inevitabili ripercussioni derivanti dall'aumento dei pignoramenti. «È stata l'occasione per un proficuo confronto e l'instaurazione di un clima di cooperazione tra magistrati e professionisti delegati, che normalmente non dialogano», ha affermato Franco De Stefano, consigliere di Corte d'Appello, che per diversi anni ha presieduto la sezione fallimentare, attualmente anche direttore del Centro studi Nesos. E ha aggiunto: «Dal confronto è stata rilanciata l'idea del funzionamento del processo, che non deve spaventare il debitore, in quanto i tempi rapidi rappresentano una garanzia non solo per il creditore, ma anche per lo stesso debitore, in quanto un processo lungo comporta l'aumento considerevole del debito». E proprio in un'ottica di efficienza del sistema si inserisce l'innovazione costituita dalla possibilità di accertamento sul patrimonio del debitore. A parlarne è stato Roberto Fontana, attualmente giudice del Tribunale di Milano, che in precedenza ha lavorato a Monza, dove in materia di esecuzioni sono state sperimentate varie prassi, poi recepite sul piano normativo. Fontana ha dichiarato: «Rappresenta una importante innovazione la previsione che il creditore possa affidare a un professionista, commercialista, avvocato o notaio, l'incarico di effettuare l'accertamento sul patrimonio del debitore». Una previsione che rappresenta un passo avanti significativo, in grado di avvicinare il sistema italiano allo standard europeo. Dell'ampliamento dei soggetti delegabili per le operazioni di vendita, con il coinvolgimento anche di avvocati e commercialisti, hanno invece parlato Ornella Dezio, giudice a Salerno e Barbara Perna del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha ricordato il caso del pignoramento dei beni ai Casalesi. «È essenziale la stretta collaborazione tra il giudice dell'esecuzione e i delegati. Lo è sempre, ma lo è stato soprattutto quando si è dovuto procedere al pignoramento della villa di Francesco Schiavone, più noto come Sandokan», ha affermato il giudice Perna. Il giudice Ennio Trivelli del Tribunale di Salerno si è invece soffermato sul «pignoramento esattoriale», consistente nell'ordine di pagamento diretto all'esattore, introdotto dalla finanziaria 2007. In pratica nel caso di mancati pagamenti di imposte e tributi è stata prevista la possibilità per l'esattore di soddisfare direttamente il credito, prelevando dal conto corrente o dalla busta paga del debitore. Il giudice Trivelli ha illustrato i possibili dubbi di costituzionalità relativi a una tale previsione, soprattutto perchè il controllo del giudice è solo successivo. Della sospensione concordata del processo, altra innovazione introdotta dalla riforma del 2005, hanno invece parlato i giudici Giuseppe Campagna e Salvatore Saija, rispettivamente giudici a Reggio Calabria e a Patti. Si tratta di una sospensione per 24 mesi che il debitore può proporre ai creditori, offrendo garanzie per il pagamento, al fine di evitare la vendita del bene. |