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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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Enrico Tortolani * * * LA MORTE SUI LUOGHI DI LAVORO E LA SANZIONE PENALE. Le esigenze di prevenzione spingono il legislatore ad inasprire le pene.* * *
Sezioni: FOCUS
Data di pubblicazione 05/03/2008


In tempo di campagna elettorale i temi sociali che colpiscono l’opinione pubblica richiamano grande attenzione.

La morte sui luoghi di lavoro è una piaga sociale, ed un dramma per tutte le famiglie che la subiscono.

Sicuramente lo Stato ha il dovere di intervenire per prevenire. E’ positiva, dunque, l’iniziativa del governo Prodi di proporre un decreto legislativo che riordini con un Testo Unico tutta la materia.

Si tratta di circa 300 articoli che – nell’intenzione del legislatore – devono riassumere 50 anni di legislazione, a volte anche caotica e poco chiara, come tutta la legislazione italiana degli ultimi decenni.

La bozza di decreto legislativo predisposta dal governo prevede diversi livelli sanzionatori: a) ammende per le violazioni non sostanziali, che non provocano rischi per i lavoratori; b) ammende, più gravi per progettisti, fabbricanti, installatori; c) arresto da sei a dodici mesi o ammenda fino a 15 mila euro per il datore di lavoro che omette la valutazione del rischio o la nomina del responsabile della prevenzione e per le altre violazioni che mettono in pericolo i lavoratori; d) arresto fino a due anni per i titolari di aziende con rischi chimici, esplosivi o cancerogeni e le imprese edili, in caso di violazioni più gravi.

Le nuove norme inoltre recuperano le aggravanti già previste in caso di lesioni colpose e omicidio colposo.

Il quadro legislativo, quindi, si avvia verso un inasprimento delle sanzioni penali.

Poichè il bene giuridico protetto è quello della vita, dell’integrità fisica, della salute, la sanzione penale si appalesa doverosa e proporzionata.

In questi casi l’esigenza di prevenzione generale merita essere tutelata dal sistema sanzionatorio penale.

Tuttavia, la prevenzione penale rimane un obbiettivo lontano, quasi irraggiungibile, considerato come funziona nel nostro paese il processo penale.

La tentazione, poi, di demandare tutto ai Pubblici Ministeri, anche in quest’occasione è forte: è la soluzione più semplice, agli occhi dell’opinione pubblica.

Gli elettori sono colpiti immediatamente dalla notizia e possono apprezzare il rigore del legislatore.

In realtà, il codice penale assicura una prevenzione solo virtuale e mediata dalla capacità di irrogare sanzioni in tempi ragionevolmente rapidi, da scoraggiare il reiterare i comportamenti illeciti.

Ma tutti comprendono che se il colpevole di omissioni dolose di misure di sicurezza sul lavoro viene tratto a giudizio e condannato dopo anni dal fatto, la prevenzione rimane una mera chimera.

D'altronde la sanzione penale, il processo penale, non possono essere la via unica per risolvere tutti i conflitti.

Anzi in materia di infortuni e prevenzione lo Stato dovrebbe organizzare servizi ispettivi seri, controlli rigorosi, attraverso enti che funzionino e lavorino quotidianamente, con competenza, e compiti precisi e delimitati.

E gli imprenditori dovrebbero convincersi che la sicurezza non è solo un costo, ma un investimento.

Da ultimo, i lavoratori dovrebbero essere aiutati a capire che gli strumenti per la sicurezza, caschi, scarpe, occhiali, funi, cinture, non sono fastidiosi orpelli.
In questo anche i sindacati dei lavoratori dovrebbero fare autocritica.

Come vediamo, le considerazioni da fare sono molteplici.

Di sicuro la sanzione penale, lo spauracchio del carcere, non possono essere utilizzati come una scorciatoia, o peggio, come uno specchietto per le allodole.



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