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* * * I fantasmi a volte ritornano. Specie se li rievochiamo, la suggestione diventa forte. Anche perchè le esperienze passate hanno lasciato il segno, con la soppressione del Tribunale di Sala Consilinae e di alcune importanti sezioni come quella di Eboli. E' una prestigiosa associazione di avvocati, la Camera Penale Salernitana, che ha rispolverato nei giorni scorsi lo spettro di nuove soppressioni di uffici giudiziari nella provincia di Salerno, già colpita nel 2012 dalla "epocale" qunto nefasta riforma completata dalla Ministra Severino. Per la verità non si tratta di una novità assoluta,...
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DIBATTITTO SULLA GIUSTIZIA GIUSTA. La presunzione di non colpevolezza, le garanzie difensive, valgono per tutti i reati.

Enrico Tortolani - Direttore Responsabile del sito.

Sezioni: FOCUS
Data di pubblicazione 14/05/2007
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Le emozioni trasmesse dalla cronaca degli ultimi giorni inducono a riflessioni doverose.
Anche senza entrare nel merito, senza conoscere gli atti, senza voler fare processi sommari, è evidente a tutti che la Pubblica Accusa contro la “banda dei pedofili “ di Rignano ha subito una brutta sconfitta. E la sconfitta si riverbera sullo Stato, ed incrina la legittimità della sua pretesa punitiva.

Per la verità in uno Stato normale sarebbe del tutto normale che i provvedimenti cautelari restrittivi della libertà personale siano vagliati, corretti ed eventualmente riformati.
Ed è rassicurante che i rimedi impugnatori previsti dal nostro codice di procedura penale riescano a produrre gli effetti per cui sono stati predisposti.
Tutto ciò sarebbe normale se avvenisse lontano dalle emozioni delle folle, dai riflettori dei media, dai processi spettacolo.

Purtroppo, però, e non lo scopriamo oggi, un provvedimento cautelare del Giudice penale è universalmente considerato una condanna anticipata.
In palese violazione della presunzione di non colpevolezza, del diritto di difesa, del diritto alla riservatezza.
E queste, purtroppo, non sono riflessioni nuove.

L’aspetto particolare che oggi vorrei sottolineare è un altro.

Le regole ed il rispetto che invochiamo per noi stessi, spesso non valgono per gli altri.

Riferiscono le maestre di Rignano, appena scarcerate, di essere state insultate e malmenate dalle altre carcerate.
Le ospiti della struttura carceraria hanno così manifestato un giudizio anticipato, una condanna, eseguito una pena.
Quelle stesse carcerate che, quando sono state sottoposte per prime ai rigori di un processo penale, sicuramente avranno invocato per sé tutte le garanzie che per le maestre di Rignano hanno dimenticato.

Neppure la solidarietà tra sventurati è riuscita a mitigare la durezza di un verdetto senza difesa.



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