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IL PROGRAMMA DEL PRESIDENTE DELLA CASSA FORENSE
In anteprima l'Avv.Riccardo Scocozza anticipa ai colleghi di Salerno le sue strategie.
"Poche parole e molto lavoro"
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LINEE PROGRAMMATICHE DEL PRESIDENTE Sono onorato ed orgoglioso di essere il Presidente di Cassa Forense. Non si può non esserlo dopo quanto è accaduto durante l’ultimo Comitato. I Delegati hanno tributato il dovuto omaggio a Maurizio De Tilla, con un lunghissimo caloroso applauso, riconoscendogli tutti i meriti di una lunga indimenticabile presidenza. Poi, subito, il Comitato, con un’unica votazione, raggiunta la maggioranza qualificata richiesta dallo Statuto, ha nominato il nuovo Presidente. Considero quanto accaduto il segno inequivocabile, per me una conferma, che Cassa Forense e questo Comitato, affondando radici forti e stabili nel passato, sanno guardare senza timori al futuro. Credo fortemente nel ruolo centrale del Comitato e di ciascun Delegato, voce degli iscritti alla Cassa. Sarà per me imperativo ineludibile ricercare accuratamente e portare alla luce tutte le competenze specifiche, le peculiarità e le potenzialità esistenti nel Comitato e chiamare ogni Delegato a dare il suo contributo, anche con l’affidamento di incarichi speciali. Piuttosto che l’apice di una piramide, vorrò essere il fulcro ed il nucleo del Comitato da cui con forza centripeta accoglierò suggerimenti e stimoli ed a cui con forza centrifuga distribuirò compiti, incarichi e responsabilità. Ogni Delegato rappresenta un vero patrimonio che va valorizzato. Promuoverò ed attuerò iniziative preordinate a perfezionamento dei Delegati nella materia previdenziale ed assistenziale e nella tecnica di gestione del patrimonio, così come previsto dallo Statuto. Solo così sarà possibile individuare e far crescere un gruppo intercambiabile di Colleghi che dovranno, con capacità ed esperienza, fronteggiare le sfide dei prossimi anni. Considero, poi, valore e forza di Cassa Forense i dipendenti, tutti, indistintamente. Sono preparati e qualificati, impegnati e motivati, un’autentica ricchezza, un capitale che non trova voce adeguata in alcun bilancio. Porrò al servizio di Cassa Forense la mia esperienza di amministratore pubblico e privato e la cognizione di questioni aziendali; la risalente conoscenza dell’istituzione previdenziale e dei temi della Previdenza Forense; la contezza dello stato dell’Avvocatura, degli scenari futuri e del ruolo che la Cassa è chiamata a svolgere; i rapporti istituzionali, politici e sociali consolidati; e, perché no, il bagaglio di tutta la mia vita. Tutti insieme, nell’unico mandato biennale che mi sono dato, potremo: • riaffermare l’autonomia della Cassa Forense; • dialogare con tutte le Istituzioni e con Enti previdenziali pubblici e privati in posizione di autonomia; • consolidare i rapporti con l’Avvocatura istituzionale ed associata; • definire la riforma della previdenza, tenendo conto dello sconvolgimento “Bersani” e dei progetti di riforma della legge professionale; • sviluppare le basi solidamente poste dal Comitato per la gestione del patrimonio mobiliare ed immobiliare; • rafforzare le sinergie in ambito AdEPP su temi comuni anche di carattere gestionale ed operativo; • concretare la partecipazione dei Coordinatori delle Commissioni alle riunioni del Consiglio di Amministrazione limitatamente alla trattazione di argomenti già esaminati in Commissione; • utilizzare tutte le professionalità, capacità ed esperienze specifiche dei Delegati, anche da anteporre a consulenze esterne; • ridurre i costi ed evitare sprechi di risorse, anche umane; • riorganizzare e razionalizzare gli Uffici con finalità di maggiore efficienza nella gestione delle risorse umane secondo criteri certi di meritocrazia (carriere) ed impegno personale (incentivazione); • riorganizzare e razionalizzare il call-center supportandolo di un prontuario, predisposto da apposita Commissione, di risposte standard ai quesiti di maggior frequenza. Vorrei anche costituire un gruppo di lavoro di Delegati per la redazione di una “Carta dei diritti” che sia la sintesi e la garanzia degli impegni assunti da Cassa Forense nei confronti dei suoi iscritti. Vorrei, inoltre, individuare nel Comitato, se possibile, e comunque nella struttura, una risorsa che possa coordinare e gestire le comunicazioni esterne di Cassa Forense. Nello stesso ambito vorrei affidare ad una Commissione il monitoraggio di tutte le novità e progetti in tema previdenziale, così da garantire all’Istituzione la conoscenza in tempo reale dello “stato dell’arte” degli argomenti in trattazione e poter intervenire tempestivamente a salvaguardia degli interessi di Cassa Forense. … … e non è tutto. E non è poco. Per questo basta parole, vado a lavorare. riccardo scocozza |